NEI GUAI

Francia, Nicolas Sarkozy torna libero "Strumentalizzazione politica dei giudici"

Contro l'ex presidente è stata aperta un'indagine per corruzione e lui denuncia: "Mi hanno umiliato. Voglio che i francesi sappiano tutto prima di giudicarmi"

02 Lug 2014 - 22:45
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Nicolas Sarkozy denuncia la "strumentalizzazione politica di una parte della giustizia" dopo la messa in stato d'accusa, con l'apertura dell'inchiesta a suo carico per corruzione in atti giudiziari, traffico d'influenza e violazione del segreto investigativo. L'ex presidente, tornato in libertà dopo 15 ore di fermo, accusa a sua volta: "Hanno voluto umiliarmi".

Francia, Nicolas Sarkozy torna libero "Strumentalizzazione politica dei giudici"

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Sarkozy si dice "scioccato e umiliato" e in tv grida alla "strumentalizzazione politica di una parte dei magistrati". Ma non si perde d'animo e annuncia una decisione, "tra fine agosto e inizio settembre", per un suo eventuale ritorno alla guida dell'Ump, il grande partito di centrodestra, dopo un periodo di "riflessione" estiva.

"Accuse grottesche" - "Amo appassionatamente il mio Paese e non mi scoraggio davanti alle villanie e alle manipolazioni politiche", ha detto riferendosi al siluro giudiziario che lo ha investito. Dopo 15 ore di fermo, le due magistrate Patricia Simon e Claire The'paut gli hanno notificato ipotesi di reato gravissime. "Grottesche", replica lui, scuro in volto, nella sua prima intervista radio-televisiva (su TF1 e Europe 1), dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per corruzione, traffico di influenza e violazione del segreto professionale.

"E' scandaloso. Contro di me sono stati usati metodi indegni. Mi vogliono umiliare, bloccare, diffamare. Vi pare normale che da mesi vengo intercettato anche nelle mie conversazioni più intime?. Mi hanno tenuto in stato di fermo per 15 ore, sorvegliato dagli agenti. Le due signore (magistrate, ndr) mi hanno convocato alle due di notte, c'è stata la volonta' di umiliarmi".

Quindi il parallelo con l'ex ministro del Bilancio, il socialista Je'rome Cahuzac, costretto lo scorso anno alle dimissioni per aver mentito ai francesi sui suoi conti bancari esteri. "Lui non ha fatto nemmeno un secondo di fermo". L'ex inquilino dell'Eliseo si interroga anche sulla scelta della magistrata Claire The'paut: "Iscritta al sindacato SM, la cui ossessione politica è distruggermi". Anche se, ha tenuto a puntualizzare, non bisogna confondere "una piccola minoranza militante con l'insieme dei giudici". "Tutti hanno diritto a un giudice imparziale", ha continuato Sarko in tv, attaccando anche il premier, Manuel Valls, che ha detto che i fatti imputati all'ex presidente "sono gravi". "Che ne sa? Come li conosce?", si è chiesto retoricamente il diretto interessato, lasciando planare un'ipotesi di connivenza tra potere esecutivo e potere giudiziario.

Intervistato nel suo ufficio della Rue Miromesnil, nell'ottavo arrondissement di Parigi, Sarkozy si è detto ancora una volta "profondamente scioccato per quello che è successo. Non chiedo alcun privilegio e se ho commesso degli errori, ne assumerò tutte le conseguenze. Non sono un uomo che fugge le sue responsabilità". Ma "nel nostro Paese, che è il Paese dei diritti umani e dello Stato di diritto - ha continuato - ci sono delle cose che si stanno organizzando... I francesi devono conoscerle, poi, in piena coscienza e libertà, potranno giudicare l'attuale situazione".

Gli scandali - I procedimenti che vedono coinvolto l'ex presidente sono nell'ordine: lo scandalo "Karachi" (retrocommissioni per favorire la campagna di Balladur nel 1995, Sarkozy era portavoce), i sondaggi dell'Eliseo commissionati a due società presiedute da consiglieri e senza appalto, il caso Tapie con l'arbitrato del governo che favorì la concessione di 400 milioni al miliardario ai danni della banca Credit Lyonnais, il finanziamento della Libia di Gheddafi, le bustarelle della miliardaria Bettencourt, le intercettazioni telefoniche e il caso delle fatture gonfiate per pagare i costi dell'ultima campagna elettorale. In un modo o nell'altro, tutti questi casi sono legati fra loro e nel solo caso dell'ereditiera L'Oreal Sarkozy è stato assolto.

Sul reato di 'corruzione attiva' Sarkozy avrebbe proposto attraverso il suo avvocato Thierry Herzog di intervenire in favore di una promozione del giudice di Cassazione "amico", Gilbert Azibert, che ambiva ad una poltrona da magistrato nel Principato di Monaco in cambio di informazioni sul caso Bettencourt, in particolare sulle famose agende e sull'uso che la magistratura avrebbe potuto farne nell'ambito di altri casi.

Le indagini - Capitolo 'traffico di influenze'. La seconda ipotesi di reato è strettamente legata alla prima. Riguarda le pressioni che il giudice Azibert, corrotto, potrebbe aver operato nei confronti dei suoi colleghi di Cassazione per favorire Sarkozy. Questo reato è tipico del diritto francese, dove è stato introdotto già alla fine dell'Ottocento, ma è estraneo alla tradizione italiana. E' stato inserito nel nostro codice penale solo nel 2012, all'articolo 346 bis, a seguito dell'adesione dell'Italia a convenzioni internazionali dell'Onu e del Consiglio d'Europa. Infine la 'ricettazione di violazione di segreto investigativo': Sarkozy ha beneficiato, è stato di fatto l'utilizzatore di un'informazione riservata fornitagli da un poliziotto, da un magistrato o da un avvocato. Uno di questi soggetti gli avrebbe comunicato che lui ed Herzog erano sotto intercettazione. Tanto che l'ex capo dello Stato ha cominciato ad utilizzare una nuova carta Sim, sotto il falso nome di Paul Bismuth.

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