POCHI CITTADINI AI SEGGI

Francia, elezioni dei sindaci: astensione record, fra 53 e 56%

Piazze affollate ed urne deserte: alcuni seggi hanno fatto fatica ad aprire per mancanza di scrutatori

15 Mar 2020 - 21:36
 © ansa

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Prime stime delle elezioni dei sindaci in Francia con un tasso di astensione record, che dai diversi istituti di sondaggio vengono compresi fra il 53 e il 56%. Fra le prime città sulle quali giungono gli exit poll ci sono Perpignan, feudo dell'estrema destra, dove con il 36,5% è in testa Louis Aliot, ex compagno di Marine Le Pen (Rassemblement National), e Le Havre, dove è in testa con il 43% il primo ministro Edouard Philippe.

Urne deserte, piazze affollate: i francesi, ma soprattutto i parigini, hanno mostrato per la seconda volta in pochi giorni di non aver compreso la gravità della situazione coronavirus. All'invito a limitare uscite e spostamenti del presidente Emmanuel Macron, giovedì non avevano aderito. Alla chiusura di negozi, bar e ristoranti da ieri a mezzanotte, hanno risposto facendo festa fino a tardi sabato sera e affollandosi il giorno dopo nelle strade, nelle piazze, lungo i fiumi, nei giardini. Come in una domenica normale di primo sole di marzo.

La domenica più surreale che si ricordi in Francia è trascorsa fra i media che lanciano la massima allerta, ospedali già sovraccarichi, curva dei contagi che si avvicina pericolosamente a quella italiana di 8 giorni fa da una parte; dall'altra, milioni di cittadini che sono comunque andati a votare - anche se in percentuale mai così bassa - per eleggere i sindaci. Infine, una folla in preda alla voglia di uscire e di divertirsi, di sdraiarsi sul prato o di fare sport, ha fatto a meno di bar e locali pubblici accampandosi sull'erba a fare picnic, improvvisando festicciole con musica da ballo e finendo poi a frotte nel tardo pomeriggio nel centro delle città, in particolare Parigi.

Sabato sera, nei locali notturni, nei pub, nelle discoteche nei dintorni della Bastiglia, cuore della movida, si è ballato fino a notte fonda, anche fuori dai locali che a mezzanotte, obbedendo all'ingiunzione del governo, avevano chiuso i battenti. Una festa, innaffiata alcool e festeggiata con pericolosi abbracci, per "l'addio alla normalita'". Con i risultati dai seggi che arrivano molto lentamente, anche perché molti hanno faticato ad aprire questa mattina in mancanza di personale e scrutatori, spicca l'astensione senza precedenti, per quanto scontata: il virus o la rabbia nei confronti della decisione di confermare comunque il primo turno elettorale, hanno tenuto lontani dalle urne fra il 53 e il 56%, un fenomeno mai visto.

Fra i primi risultati, conferme per il Rassemblement National al sud - con la vittoria a Perpignan dell'ex compagno di Marine Le Pen, Louis Aliot - e del primo ministro Edouard Philippe, che vince il primo turno a Le Havre con il 43%, un risultato rassicurante per il ballottaggio ma di una decina di punti più in basso rispetto alle precedenti elezioni. Mentre arrivava la notizia che anche il presidente deu Repubblicani francesi, Christian Jacob, è positivo al test, la surreale serata francese ha avuto un riflesso anche sui media e sulle tv all-news, che alle 20 in punto hanno cominciato a diffondere i dati degli exit-poll contemporaneamente al ministro della Salute, Olivier Ve'ran, che annunciava il quotidiano numero nuovi contagi e decessi. 

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