Con una gittata di 1.800 chilometri e la possibilità di raggiungere i 15mila metri di altitudine l'MQ-9 "Reaper", originariamente conosciuto come Predator B, è un "aeromobile a pilotaggio remoto" sviluppato dalla statunitense General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI). E probabilmente il predator usato contro le due auto che stavano trasportando il generale iraniano Qassem Soleimani. Questo velivolo (che costa circa dieci milioni di dollari) è in dotazione da circa dieci anni anche all'Aeronautica Militare italiana, che lo usa disarmato, per compiti di sorveglianza e ricognizione. Questo tipo di drone è specializzato nel condurre offensive mirate, contro target specifici. Il primo prototipo si è alzato in volo nel 2001. Il sistema Predator è composto essenzialmente da tre elementi: il velivolo; la stazione di controllo a terra, una vera e propria cabina di pilotaggio che grazie ad un collegamento satellitare può guidare l'aereo durante le operazioni anche a centinaia di chilometri di distanza; una stazione di raccolta dati, dove vengono analizzate in tempo reale le immagini ricevute dal velivolo e, attraverso un nodo di telecomunicazioni, ritrasmesse alle unità operative.
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