L'America si è fermata per dare l'addio al suo 41.mo presidente, George H.W. Bush. Un Paese da tempo attraversato da esasperate divisioni per una giornata intera si è ritrovato unito attorno a una delle figure più amate della storia Usa, in quello che qualcuno ha definito "il suo ultimo miracolo". Migliaia le persone scese strada per rendergli omaggio, così come gli oltre tremila assiepati all'interno dell'austera National Cathedral di Washington. In prima fila il presidente Donald Trump, che mai prima d'ora si era unito all'esclusivo club degli ex presidenti, quello dove sono adesso sono rimasti in quattro: Barack Obama, George W.Bush, Bill Clinton e Jimmy Carter. In una giornata di lutto nazionale in cui anche Wall Street è rimasta chiusa, milioni di americani sono rimasti per ore incollati al televisore o sui siti di tutti i principali media per seguire i funerali di stato. E, democratici o repubblicani, si sono commossi insieme alle parole di George W. Bush. Questi, ricordando il padre, non è riuscito a trattenere il pianto: "E' stato il miglior papà possibile, mi ha insegnato come essere un presidente. Nel nostro dolore, sorridiamo consapevoli che ora sta riabbracciando Robin e tenendo di nuovo la mano di mamma", ha detto tra le lacrime, riferendosi alla madre, l'ex first lady Barbara Bush scomparsa otto mesi fa, e alla sorella morta da piccolina a causa di una leucemia.
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