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Mentre prosegue l’escalation militare tra Israele e Iran, sulle spiagge turisti e residenti cercano una normalità fragile sotto la minaccia di missili e droni
Sulle spiagge di Tel Aviv la vita scorre in un’apparente normalità: c’è chi passeggia sul lungomare, chi gioca a palla e chi si rilassa sotto il sole, nonostante il conflitto armato in corso con l’Iran. Solo ventiquattr’ore prima da questi scatti, il 13 giugno, Israele ha colpito impianti nucleari e strutture militari iraniane, prendendo di mira generali e scienziati. In risposta, Teheran ha lanciato ondate di missili e droni verso il territorio israeliano provocando la morte di 13 persone. Nonostante i frequenti allarmi per la costante minaccia di nuovi attacchi e gli inviti a recarsi nei rifugi di cui quasi tutti gli edifici civili sono dotati, i cittadini cercano momenti di normalità sulle spiagge.