Tensioni post‑voto

Elezioni in Moldavia: vince il partito filo-Ue, ma l’opposizione filorussa prova a formare governo

Il Partito d’Azione e Solidarietà (PAS) ottiene oltre il 50 % dei voti, ma senza maggioranza certa. Igor Dodon parla di vittoria dell’“opposizione” e convoca proteste.

29 Set 2025 - 07:01
 © Ansa

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La Moldavia ha scelto la strada dell'integrazione europea, ma con un verdetto elettorale che lascia spazio a profonde tensioni interne. Il Partito d'Azione e Solidarietà (PAS), forza filo‑Ue sostenuta dalla presidente Maia Sandu, ha ottenuto oltre il 50 % dei voti alle elezioni parlamentari del 28 settembre. Tuttavia, la mancanza di una maggioranza assoluta ha innescato la reazione immediata dell'opposizione filorussa, guidata dall'ex presidente Igor Dodon, che parla apertamente di brogli e rivendica la vittoria dell'intero fronte contrario al governo. La situazione resta fluida e potenzialmente esplosiva, in un contesto aggravato da sospette interferenze esterne, cyberattacchi e movimenti sospetti ai seggi, con il Cremlino sullo sfondo.

Risultati ufficiali e scenario politico

 Secondo i dati forniti dalla Commissione Elettorale Centrale, il PAS si è attestato al 44,13 % delle preferenze. A seguire, il Blocco Patriottico di Igor Dodon ha ottenuto il 28,25 %, mentre il Blocco Alternativo pro‑europeo si è fermato al 9,22 %. Altri partiti minori, come Il Nostro Partito (6,35 %) e Democrazia in Patria (5,72 %), completano il quadro. Nonostante il risultato positivo, il partito della presidente Sandu non dispone della maggioranza assoluta dei 101 seggi in Parlamento. Questo significa che dovrà cercare alleanze oppure affrontare una possibile coalizione alternativa dell'opposizione. Il futuro governo resta al momento incerto.

Le reazioni dell'opposizione e il richiamo alla mobilitazione

 L'ex presidente Igor Dodon ha duramente contestato l'esito ufficiale. "Il PAS ha perso queste elezioni. L'opposizione nel suo complesso ha ottenuto il 49,54 % e deve formare il nuovo governo", ha dichiarato, secondo quanto riportato dall'agenzia Tass. Dodon ha convocato una manifestazione pacifica davanti al Parlamento, denunciando tentativi di manipolazione del voto. I suoi sostenitori hanno chiesto alla Commissione Elettorale di "evitare qualsiasi falsificazione". L'appello alla mobilitazione è stato interpretato come un segnale di scontro istituzionale imminente.

Accuse di interferenze e minacce digitali

 Le elezioni si sono svolte in un clima di forte pressione. Secondo fonti governative e media internazionali, il processo elettorale è stato disturbato da attacchi informatici e tentativi di disinformazione. In particolare, sono stati segnalati falsi allarmi bomba, campagne coordinate sui social e l'uso di canali Telegram legati a personalità filo‑Cremlino. In alcune località, come la Transnistria e la Gaugazia, si sono verificati movimenti sospetti di elettori. Diverse decine di persone sono state arrestate con l'accusa di tentativi di manipolare il voto. Le autorità hanno anche escluso dalle liste elettorali il partito filo‑russo "Heart of Moldova", sostenendo la sua irregolarità legale.

Il ruolo della diaspora e dei seggi all'estero

 Un fattore decisivo potrebbe essere rappresentato dal voto estero. Circa un quinto dell'elettorato moldavo vive fuori dal paese e tradizionalmente sostiene partiti europeisti. Molti seggi sono stati istituiti all'estero e, per la prima volta, è stato introdotto il voto per corrispondenza in alcuni Stati. Secondo alcuni osservatori, i voti della diaspora potrebbero rafforzare ulteriormente la posizione del PAS e confermare la scelta europeista dell'elettorato.

I rischi politici e lo scenario delle alleanze

  Con nessuna forza politica in grado di governare da sola, si apre ora una fase delicata. Il PAS dovrà cercare alleanze con partiti minori europeisti per costituire una maggioranza. Dall'altra parte, il Blocco Patriottico potrebbe tentare di unire le forze con altri gruppi filorussi per proporre un esecutivo alternativo. Tuttavia, le divergenze programmatiche rendono questo scenario complesso. L'ipotesi di nuove elezioni o di un governo tecnico resta sul tavolo, in attesa di sviluppi nelle prossime settimane.

Le elezioni parlamentari in Moldavia si chiudono con un risultato che conferma la tendenza europeista del paese, ma che non garantisce stabilità. Il PAS è il primo partito, ma non ha la maggioranza. La reazione dell'opposizione e il clima teso in cui si è votato pongono la Moldavia al centro di una contesa geopolitica cruciale. Il futuro governo dovrà non solo affrontare le sfide interne, ma anche rispondere agli equilibri tra Bruxelles e Mosca.

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