Egitto, Zaki ha presentato domanda per viaggiare all'estero e venire in Italia
Il trentenne è a piede libero dopo la scarcerazione dell'8 dicembre (arrivata al termine di 22 mesi di custodia cautelare), ma al momento non può muoversi dal suo Paese. La prossima udienza è il 21 giugno
Patrick Zaki ha presentato domanda per poter viaggiare all'estero, e quindi recarsi in Italia, mentre ancora resta sotto processo in Egitto, confermando uno sviluppo preannunciato a inizio mese.
Lo ha riferito una fonte giudiziaria egiziana informata sulla procedura. "Gli avvocati di Patrick hanno presentato richiesta alla Procura generale per la sua partenza e sono in attesa di risposta", ha detto all'Ansa, senza precisare quando è stata inoltrata la richiesta né se il pronunciamento sia atteso prima o dopo la prossima udienza, fissata per il 21 giugno.
Ma a essere rilevante nel processo per diffusione di notizie false in cui lo studente egiziano dell'Università di Bologna rischia cinque anni di carcere è soprattutto un'attesa sentenza della Corte costituzionale su un procedimento analogo al suo e che potrebbe porre fine alla sua vicenda giudiziaria. La Consulta egiziana deve infatti pronunciarsi sulla legittimità dell'uso di tribunali speciali come quello per la Sicurezza dello Stato che sta giudicando Patrick anche dopo la fine dello stato di emergenza revocato in Egitto nell'ottobre scorso.
Qualora si giudicasse illegittima tale procedura per Zaki sarebbe la fine dell'incubo. Il trentenne è a piede libero dopo la scarcerazione disposta l'8 dicembre e arrivata al termine di 22 mesi di custodia cautelare, ma al momento non può tornare in Italia. Lo scorso 5 aprile, in occasione della più recente udienza del suo processo, Zaki aveva rivelato che stava tentando di far chiedere il permesso di sostenere gli esami in presenza a Bologna prima del 21 giugno.
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