CONDANNATI

Egitto, condannati a 7 anni reporter Al Jazeera. "Sostennero i Fratelli Musulmani"

L'ex capo dell'ufficio di corrispondenza egiziano dell'emittente, un giornalista e un produttore sono stati ritenuti colpevoli di "disinformazione" e sostegno ai Fratelli Musulmani. La reazione del canale televisivo: "Verdetto ingiusto"

24 Giu 2014 - 08:50
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Sono stati condannati a sette anni di carcere i giornalisti della tv Al Jazeera sotto processo a Il Cairo perché accusati di "disinformazione" e sostegno alla Fratellanza Musulmana, organizzazione inserita nell'elenco di quelle terroristiche e messa fuori legge. L'accusa aveva chiesto condanne ancor più pesanti. Possibile il ricorso in Cassazione.

Egitto, condannati a 7 anni reporter Al Jazeera. "Sostennero i Fratelli Musulmani"

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© -afp  | Da sinistra i reporter condannati: l'australiano Peter Greste, l'egiziano-canadese Mohamed Fadel Fahmy al centro e l'egiziano Baher Mohamed a destra
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La condanna a 7 anni è stata inflitta al giornalista australiano Peter Greste e a quello egiziano-canadese Mohamed Fahmi, capo dell'ufficio di corrispondenza di Al Jazeera in Egitto prima che l'emittente fosse bandita dal Paese. Mentre il produttore egiziano Baher Mohamed dovrà scontare 10 anni complessivi di cui 7 come i colleghi più 3 per una pena accessoria, hanno precisato le fonti al tribunale. La stessa pena ai 12 contumaci tra cui compaiono un britannico e una canadese. L'accusa aveva chiesto tra i 15 e i 25 anni di carcere. I giornalisti sono accusati di aver sostenuto il Fratelli Musulmani del presidente destituito Mohammed Morsi, oggetto di una sanguinosa repressione.

Arrestati a dicembre - I tre erano detenuti da quasi 160 giorni. Greste e Fahmy furono arrestati il 29 dicembre 2013 a Il Cairo mentre coprivano per Al Jazeera le sommosse dei pro-Morsi uccisi dall'esercito. I due reporter, che lavoravano senza l'accredito obbligatorio per tutta la stampa, furono ammanettati dalla polizia in una stanza d'hotel allestita a ufficio.

Al Jazeera: "Verdetto ingiusto" -
Il direttore di Al Jazeera Mustafa Sawaq ha denunciato come "ingiusta" la condanna dei propri giornalisti e ne ha chiesto l'annullamento. In un intervento televisivo Sawaq si è detto "shoccato" dalla pesantezza delle pene comminate.

Sconcerto dell'Australia -
Anche il governo australiano ha commentato la sentenza definendosi "shoccato e preoccupato" per la condanna dei giornalisti tra cui l'australiano Peter Greste. Lo riferiscono i media di Canberra.

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