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Covid, le mail con l'amico dei cinesi  sull'origine del virus che imbarazzano Fauci

Fanno discutere le circa 3mila pagine di lettere ricevute dal virologo americano da gennaio a giugno 2020, ottenute dal Washington Post, Buzzfeed News e CNN, in base al "Freedom of Information Act"

Il virologo Anthony Fauci, simbolo della lotta al Covid negli Stati Uniti, è finito al centro delle polemiche per le tremila pagine di email, da lui ricevute da gennaio a giugno 2020, e ottenute dal Washington Post, Buzzfeed News e CNN, in base al Freedom of Information Act. 

Era il 17 aprile dello scorso anno quando Fauci rese delle dichiarazioni per minimizzare la tesi secondo cui il Covid-19 potesse provenire da un laboratorio di Wuhan. Il giorno dopo l'immunologo americano ricevette una mail di ringraziamento da parte dello zoologo britannico Peter Daszak per la posizione espressa. A questa seguì la replica di Fauci che ringraziò a sua volta per la "gentile nota".

 

Wuhan, ecco il laboratorio da dove potrebbe essere "scappato" il Covid-19

 

 

 

Chi è Peter Daszak? - Daszak - come scrive il quotidiano La Verità - ricopre il ruolo di presidente di EcoHealth Alliance: una agenzia no profit con sede a New York, che intrattiene legami con la Cina e con la città di Wuhan. La stessa organizzazione avrebbe ricevuto 3,7 milioni di dollari dai National institutes of health (ndr, agenzia del Dipartimento della Salute americano, di cui fa parte il National institute of allergy and infectious diseases diretto da Fauci) tra il 2014 e il 2020. Di questi fondi, almeno 600mila dollari - secondo quanto sostiene il Washington Examiner - sarebbero stati inviati dalla no profit al Wuhan institute of virology.

 

 

 

Daszak è tra le figure principali che più si sono impegnate a contrastare l'ipotesi dell'origine del virus in laboratorio. E' stato tra i firmatari del comunicato redatto da un gruppo di esperti e pubblicato da Lancet nel febbraio 2020 nel quale si dichiarava la "ferma condanna delle teorie del complotto che suggeriscono che il Covid-19 non ha un'origine naturale".

 

 

 

Nel testo gli autori facevano riferimento a una lettera dei vertici delle National academies of sciences, engineering, and medicine nelle cui note compariva il nome di Daszak tra quelli dei consulenti.

 

Sempre Daszak a giugno 2020 ha pubblicato un articolo sul Guardian in cui bocciava la tesi del virus uscito dal laboratorio, il suo nome inoltre compare tra i componenti del team dell'Oms che si è occupato di indagare sulle origini del Covid e che ha definito "estremamente improbabile" l'ipotesi del laboratorio di Wuhan.

 

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