Covid, India al collasso: 259mila contagi in 24 ore, 1,6 mln di casi in sette giorni
Con il numero delle infezioni che sale a 15.321.089, per un totale di 180.530 morti, è attualmente il secondo Paese più colpito dalla pandemia. Anche i forni crematori sono allo stremo
Sono 259mila i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in India, dove sono decedute 1.761 persone. E' il sesto giorno consecutivo che ha fatto registrare questi numeri: solo nell'ultima settimana il Paese ha riportato il numero record di 1,59 milioni di contagiati. Lo riporta il Guardian. Tra i positivi figura anche Rahul Gandhi, leader del partito Indian National Congress.
E' anche l'ultimo (in ordine temporale) esponente politico di spicco del Paese ad avere contratto il virus. Poco meno di 24 ore fa, infatti, è risultato positivo anche l'ex primo ministro indiano Manmohan Singh, ricoverato a Delhi. Con il numero delle infezioni che sale a 15.321.089, per un totale di 180.530 morti, l’India è attualmente il secondo Paese più colpito dalla pandemia (dopo gli Usa e prima del Brasile). Poche misure precauzionali, una campagna vaccinale lenta e l'arrivo di nuove varianti stanno letteralmente distruggendo il Paese.
Il sistema sanitario è al collasso: negli ospedali scarseggiano posti in terapia intensiva, posti letto ordinari, farmaci e ossigeno. Le persone si ammassano per ore, in coda, per ricaricare le bombole, senza rispettare nessun distanziamento. Nei cimiteri non c'è più posto per seppellire i morti; anche i forni crematori sono al collasso.
Nello stato indiano occidentale del Gujarat, i forni nelle ultime settimane hanno funzionato così a lungo e senza interruzioni – si legge in un reportage della Cnn - che le parti metalliche hanno iniziato a sciogliersi; in un altro nello stato di Uttar Pradesh, il numero di cremazioni è aumentato di cinque volte nelle ultime settimane.
L'India aveva avviato una campagna di vaccinazioni di massa e sperava di sconfiggere rapidamente il virus ma mascherine e distanziamento sono stati messi da parte nelle feste religiose in cui si sono create folle enormi di fedeli.
E anche le profilassi hanno subito un rallentamento: dallo scorso gennaio in India, il Paese dove avviene il 65% della produzione mondiale di vaccini, sono state somministrate 127 milioni di dosi a fronte di una popolazione di 1,36 miliardi di persone. Nel tentativo di porre un argine alla seconda ondata, le autorità hanno annunciato che dal primo maggio la campagna vaccinale sarà estesa a tutta la popolazione maggiorenne.
A contribuire alla rapidità dei contagi sarebbe stata una nuova variante: è stato isolato un ceppo di Covid, definito doppio mutante B.1.617, che sarebbe molto contagioso. I medici segnalano che oltre il 60% dei nuovi pazienti ha meno di 45 anni. Proprio per questo nelle ultime ore il governo indiano è stato costretto a imporre un nuovo lockdown a New Delhi, nella speranza di arginare una pandemia ormai fuori controllo
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