Deputata dem per il Nuovo Messico e discendente della tribù Laguna, Deb Haaland si fa portavoce delle minoranze e delle comunità che chiedono di partecipare alla vita politica del Paese
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Il presidente eletto Joe Biden ha deciso di nominare a capo del Dipartimento dell'Interno Deb Haaland, deputata del partito democratico per il Nuovo Messico. Se confermata dal Senato, la 60enne diventerà la prima nativa americana a capo di un dipartimento del governo degli Stati Uniti. Discendente della tribù Laguna, subito dopo le elezioni la Haaland ha promesso di lottare per “eguaglianza razziale, educazione e giustizia economica”.
L'Interior Department, a differenza del sistema italiano, non si occupa di sicurezza e di ordine pubblico, ma è il dicastero che si occupa della conservazione delle terre federali e delle risorse naturali, nonché dei programmi per le minoranze etniche.
Un governo di prime volte - In precedenza Canada e Australia avevano già dato spazio nel governo ai nativi locali, ma per gli Stati Uniti si tratta di una novità assoluta. Per l'amministrazione Bien si tratta dell'ennesima "prima volta", dopo Kamala Harris prima donna di colore vicepresidente, Janet Yellen prima donna nominata per il Tesoro, Avril Haines prima donna al timone degli 007, Lloyd Auster primo afroamericano scelto per il Pentagono, Pete Buttigieg primo gay dichiarato al governo come ministro dei Trasporti, Alejandro Mayorkas, primo ispanico e primo immigrato a dirigere la Homeland Security. Insieme a tante altre scelte che fanno dell'amministrazione Biden la più diversa della storia Usa, con ampio spazio per le donne e le minoranze.
La vita di Deb Haaland - La scelta di Haaland ha una forza particolarmente dirompente perché quella dei nativi americani era l'unica minoranza che non aveva mai avuto una rappresentanza a livello governativo. Nata 60 anni fa in Arizona, madre nativa e padre di origini norvegesi, entrambi militari, Haaland appartiene alla storica tribù dei Laguna Pueblo, 35esima generazione originaria del Nuovo Messico. Diventata ragazza madre, visse un periodo difficile che per non le impedì di studiare e laurearsi in legge, impegnandosi prima nella vita della sua comunità e poi nell'attività politica col partito democratico. Partito di cui è stata presidente in Nuovo Messico, contribuendo alla sua rinascita prima di essere eletta deputata nel 2018 insieme a Sharice Davids, entrambe prime due native americane al Congresso.
La nomina e la "promessa" elettorale di Biden - A sollecitare la sua nomina sono state almeno 50 democratici alla Camera e 25 organizzazioni non solo indigene ma anche per la difesa del clima, che avevano scritto lettere a Joe Biden spiegando che era non solo la candidata più qualificata ma anche una scelta storica. Il presidente eletto ha mantenuto la promessa saldando un debito elettorale. Senza l'appoggio dei Nativi, Biden rischiava di non farcela in Arizona e Wisconsin, Stati in bilico dove ha vinto per un pugno di voti, anche se la comunità non è un blocco monolitico. I Lumbee della Carolina del Nord, per esempio, hanno preferito nettamente Trump e anche tra i Navajo ci sono elettori repubblicani. La maggioranza ha però sostenuto Biden.
Il ruolo di Haaland nel team Biden - Se confermata, Haaland giocherà un ruolo chiave per realizzare alcuni degli obiettivi dell'agenda di Biden: affrancare il governo federale dall'uso di combustibili fossili e ripristinare le protezioni ambientali nelle terre pubbliche dopo che Trump ha aumentato la possibilità di trivellazione e di disboscamento.