Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha spiegato che "nulla sarebbe più sbagliato che rilanciare il meccanismo economico azionando il freno sulla spesa pubblica"
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La Francia auspica che le regole di disciplina di bilancio fra i membri dell'Unione europea, sospese nel 2020 per la crisi del coronavirus, restino non operative anche l'anno successivo, il 2021. Lo ha reso noto il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire. "Auspichiamo che le regole del patto di stabilità rimangano sospese anche per il 2021", ha detto infatti nel corso di un'intervista.
"Nulla sarebbe più sbagliato che rilanciare il meccanismo economico azionando il freno sulla spesa pubblica. E' un errore che fu commesso nel 2009 e non commetteremo un'altra volta", ha spiegato La Maire.
A Bruxelles intanto la commissione sta limando la sua proposta. Sul tavolo ci sono i 500 miliardi di euro di aiuti a fondo perduto annunciati da Angela Merkel e Emmanuel Macron, un'operazione che porterebbe tra l'altro a dare vita a quanto di più simile agli eurobond si possa oggi immaginare. Un passo 'storico' per molti che anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha esitato a definire "importante". Aggiungendo però subito dopo che "la Commissione può fare di più". Ed esplicitando così il pressing che l'Italia, non da sola, sta portando avanti su questo fronte.
In effetti, nonostante l'assist di Merkel e Macron a von der Leyen, la partita è ancora tutta da giocare. Austria, Olanda, Svezia e Danimarca, Paesi decisamente contrari a distribuire i 500 miliardi a fondo perduto, devono ancora presentare la loro controproposta. E questo mentre a Bruxelles i commissari Paolo Gentiloni e Thierry Breton spingono affinché la Commissione vari un documento ambizioso che vada oltre i 500 miliardi. Ben consapevoli che, una volta approdata in Consiglio, la proposta, viste le premesse, non potrà che essere negoziata al ribasso.