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Corea del Sud, votato impeachment per presidente Park Geun-hye

Ora bisognerà attendere il parere della Corte costituzionale. Eʼ stata accusata di corruzione

Il parlamento sudcoreano ha dato il via libera all'impeachment della presidente Park Geun-hye, in base all'esito della votazione trasmessa dalle tv di Seul.

La mozione è passata grazie ai dissidenti del Saenuri, il partito di Park. Il premier Hwang Kyo-ahn si appresta ad assumere i "poteri presidenziali ad interim" fino a quando la Corte costituzionale non deciderà, fino a un massimo di 180 giorni, se confermare o meno la messa in stato d'accusa.

Il passaggio formale dei poteri avverrà non appena Park avrà ricevuto il documento formale sulla mozione approvata dall'aula parlamentare, consentendo a Hwang di entrare nel pieno delle sue funzioni.

La presidente Park Geun-Hye è stata travolta da uno scandalo che la vede al centro di una pesante vicenda di corruzione. Il parlamento ha accusato Park di violazione della Costituzione e delitti di rilievo penale, dalla mancata protezione del popolo sudcoreano alla corruzione, all'abuso di potere.

Se la Corte costituzionale darà a sua volta il via libera, Park sarà il primo capo dello Stato sudcoreano democraticamente eletto a non concludere il mandato di cinque anni.

Il premier, coi nuovi poteri, dovrebbe continuare ad adoperarsi sul fronte della sicurezza nazionale vista l'ondata di turbolenze con il Nord, e dovrà gettare le basi del dialogo con l'amministrazione del presidente Usa eletto Donald Trump. Se l'impeachment dovesse essere confermato, le nuove elezioni presidenziali dovrebbero tenersi tra giugno e luglio 2017.

Il risultato del voto a scrutinio segreto è stato di 56 no e 234 sì, oltre il quorum richiesto dei due terzi, pari a 200 sui 300 seggi che compongono l'assemblea. Ai 172 voti dell'opposizione, tra Partito Democratico, People's Party, Justice Party e vari deputati indipendenti, se ne sono aggiunti altri 62, ben oltre i circa 40 deputati dissidenti del Saenuri, il partito di Park, dati alla vigilia come pronti a sostenere l'impeachment.

Si tratta della seconda messa in stato d'accusa decisa dal parlamento sudcoreano verso un presidente nella giovane storia della Corea del Sud democratica: nel 2004, Roh Moo-hyun fini' nel mirino per incompetenza e violazioni della legge elettorale, ma fu reintegrato appena due mesi nel pieno delle funzioni dalla decisione della Corte costituzionale. Roh, continuatore della politica della "Sunshine policy" con il Nord, completò il mandato e lasciò la presidenza a inizio 2008, suicidandosi l'anno successivo a causa di un'indagine per corruzione che coinvolse la sua famiglia.