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Burkina Faso, l'Onu lancia l'allarme: "5 milioni di persone in difficoltà, costrette ad abbandonare le loro case"

Il 10% della popolazione deve fuggire. Il primo ministro de Tambela: "Primo obiettivo, la messa in sicurezza del territorio nazionale"

26 Ott 2022 - 19:37
 © -afp

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L'Onu ha lanciato un allarme urgente sulle condizioni attuali della popolazione nel Burkina Faso. Sono circa 4,9 milioni, le persone che hanno bisogno di aiuto, in particolare nel nord del Paese, dove numerose città sono state bloccate dai gruppi jihadisti. Dopo la visita nella città di Djibo, il Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umani, Martin Griffiths, ha parlato di una situazione preoccupante: "Quasi il 10% della popolazione è stata costretta a fuggire dalle proprie case".

Nell'ultimo anno, l'Onu è riuscito a fornire cibo a 1,8 milioni di persone, ma attualmente quasi un quinto della popolazione ha ancora bisogno di assistenza urgente. 

Il primo ministro del Burkina Faso, Apollinaire Kye'lem de Tembela, ha annunciato che "l'obiettivo prioritario sarà quello di mettere in sicurezza il territorio nazionale, colpito da sette anni di violenza jihadista". Durante il primo Consiglio dei ministri ha poi elencato gli altri due obiettivi per il suo governo: garantire una migliore qualità della vita del popolo burkinabè e migliorare il sistema di governo.

De Tambela è stato nominato da poco primo ministro e ha formato un governo di 23 ministri per guidare il Paese fino al ritorno all'ordine costituzionale previsto nel luglio 2024.

Il colpo di stato a settembre 2022 - Il 30 settembre 2022, il capitano dell'esercito del Burkina Faso, Ibrahim Traoré ha estromesso con un colpo di Stato il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, che aveva preso il potere sempre con un golpe, otto mesi prima. Quindici soldati in uniforme sono apparsi in televisione proclamando il capitano Traoré, nuovo leader del Paese africano. 

I due colpi di Stato hanno messo fine al breve periodo democratico in Burkina Faso (2014-2015), quando il presidente burkinabé Blaise Compaoré, fu dimesso in seguito a una rivolta popolare, scoppiata dopo il suo tentativo di aggirare i limiti di mandato costituzionali.

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