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Budapest, in migliaia al Gay Pride: "Celebrazione ma anche protesta" contro le politiche di Orban

Anche Più Europa e Alessandro Zan stanno manifestando nella capitale ungherese. "In Ungheria si gioca la partita dello stato di diritto, della democrazia, della libertà e dei diritti in tutta l'Unione europea", ha detto Della Vedova

Ungheria, in migliaia al Gay Pride a Budapest

Ombrellini parasole arcobaleno, enormi cuori di cartone e bandiere. Migliaia di persone stanno partecipando alla marcia per il Gay Pride di Budapest, che percorrerà per tutto il pomeriggio le strade della capitale ungherese. La partenza del corteo, a piazza Madach, è stata accompagnata dalle note di "Don't stop me now" dei Queen. L'evento, che chiude il mese dell'orgoglio gay in Ungheria, sarà una manifestazione di "celebrazione ma anche protesta" contro le politiche del governo di Viktor Orban, fanno sapere gli organizzatori. Anche Più Europa e Alessandro Zan - si apprende - stanno partecipano al Pride.

Anche Più Europa sta partecipando al Budapest Pride. "Siamo qui a Budapest per portare Più Europa in Ungheria e dimostrare che le persone Lgbt ungheresi non sono sole di fronte all'attacco da parte del governo di Orban - ha detto nel corso di una diretta Facebook Yuri Guaiana, membro della direzione del partito, che sta sfilando al Budapest Pride -. Il governo ungherese ha varato una legge molto simile a quella russa, che vieta di esprimere qualunque sostegno alla comunità Lgbt e vieta il diritto di parola alle persone Lgbt. Una legge criticata aspramente dalla Commissione europea e la risposta di Orban è stata quella di indire un plebiscito per chiedere alla maggioranza di togliere i diritti a una minoranza". "Siamo qui - ha sottolineato Guaiana - per portare lo stato di diritto e i valori europei a Budapest".

 

 

"In Ungheria - ha commentato Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri - si gioca la partita dello stato di diritto, della democrazia, della libertà e dei diritti in tutta l'Unione europea. I Paesi che hanno scelto di stare in Ue hanno sottoscritto il trattato di Lisbona che contiene la carta dei diritti fondamentali di Nizza. E quindi i Paesi membri hanno un obbligo: non si può rimanere in Europa se si hanno leggi che violano palesemente i diritti di libertà fondamentali, come è il caso dei diritti delle persone Lgbt, che invece sono colpiti e violati in Ungheria. La presenza di Più Europa con Yuri Guaiana al Pride di Budapest è importantissima".

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