Il premier britannico lancia un messaggio alla nazione: "Il regno sarà più prospero e più sicuro se resta in Europa". Mario Draghi: "La Bce è pronta a far fronte a tutte le urgenze"
Se i cittadini britannici sceglieranno di uscire dall'Unione europea, si tratterà di una decisione "irreversibile". L'avvertimento viene dal premier David Cameron, che lancia un appello alla nazione, parlando dal numero 10 di Downing Street: "Meglio restare in Europa". E aggiunge: "Il mio compito come capo del governo è fare la scelta giusta per proteggere la nazione. Il regno sarà più prospero e più sicuro dentro l'Ue".
"Rischio per le future generazioni" - Uno dei motivi che dovrebbe convincere gli inglesi a opporsi alla Brexit è, secondo il primo ministro inglese, "il mercato unico". "Le conseguenze dell'uscita dall'Ue peseranno sulle generazioni future - ha dichiarato Cameron -, che pagherebbero il prezzo più alto in termini di commercio e posti di lavoro". Esperti, consulenti indipendenti, nostri consiglieri, dicono che la Brexit porterebbe a una recessione nel medio termine, a problemi per l'occupazione a lungo termine, a salari più bassi e a prezzi più alti", ha aggiunto.
"A volte ho sbagliato, ma stavolta seguitemi" - Il premier britannico ha poi fatto "mea culpa" affermando di non aver sempre preso "le decisioni giuste", ma ha chiesto ai britannici di seguirlo in quest'occasione "votando sì all'Europa". Nel suo intervento sul referendum della Brexit si è rivolto alla sua generazione e agli euroscettici, concentrati soprattutto fra gli over 50, affermando che con la permanenza nell'Ue sarà comunque garantito alla Gran Bretagna il suo "status speciale". "Giovedì, ricordate chi siamo, la strada che abbiamo percorso e quanto avanti ancora possiamo andare", ha proseguito David Cameron. "Per voi, per il futuro del Paese e delle famiglie, votate di restare nell'Ue, pensate alle speranze e ai sogni dei vostri nipoti".
Al Financial Times: "Sarà un testa a testa" - Il referendum sulla Brexit "sarà un testa a testa" e "nessuno può dire cosa succederà", ha quindi dichiarato Cameron al Financial Times, che pubblica una media aggiornata dei sondaggi in cui i "Leave" sono di un punto avanti ai "Remain", 45% a 44%. Il premier britannico al giornale della City ha poi ammesso una certa "frustrazione" per i top manager che avrebbero potuto fare di più in favore dei pro-Ue.
Draghi: "Pronti a tutte le urgenze" - "La Bce è pronta a far fronte a tutte le urgenze" che potrebbero seguire al referendum britannico. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo al Parlamento Ue. E parlando di ripresa della zona euro, il presidente dell'istituto comunitario ha aggiunto: "lL'Europa ha guadagnato slancio all'inizio dell'anno, ci si attende che proceda a passo moderato ma costante, sostenuta da solida domanda interna e dal'efficace trasmissione della nostra politica all'economia reale".
Schaeuble: "Cambiare passo in Ue anche se vince Remain" - Sul dopo referendum, il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble auspica un cambio di passo: "Pur se la maggioranza dei britannici dovesse votare a favore della permanenza in Ue, non si potrà semplicemente andare avanti come fatto finora, altrimenti i cittadini ci diranno che non abbiamo capito nulla". Per Schaeuble è necessario puntare a "un'Europa forte e capace di agire".