Bosnia e Serbia sommerse dall'acqua: almeno 30 vittime nelle inondazioni
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Decine di migliaia gli evacuati, è l'alluvione peggiore da oltre un secolo
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E' di almeno trenta vittime e decine di migliaia di evacuati il bilancio provvisorio delle devastanti inondazioni che hanno colpito nelle ultime ore Serbia, Bosnia e parte della Croazia. Si tratta dell'alluvione peggiore che ha colpito i Balcani negli ultimi 120 anni. La situazione più critica in Bosnia, dove tutta la parte centrale e nordorientale del Paese, ma anche una parte del nordovest, è sommersa dalle acque.
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La situazione in Serbia - Il bilancio dei morti sembra destinato ad aggravarsi, con le autorità che temono l'emergere di altri cadaveri con il ritirarsi delle acque. Le piogge incessanti degli ultimi giorni e le piene dei fiumi, in modo particolare della Sava, hanno completamente sommerso intere regioni della Serbia centrale e occidentale. Le situazioni più difficili si registrano a Obrenovac e Baric, località sulla Sava, poco a sudovest di Belgrado, dove si è resa necessaria l'evacuazione di quasi tutti gli abitanti.
Timori per la piena a Belgrado - L'acqua alta minaccia anche la centrale termica Nikola Tesla, presso Obrenovac, la più importante del Paese che produce il 50% dell'elettricità di tutta la Serbia. A Belgrado, dove per le prossime ore è attesa la piena della Sava - che nella capitale ha la confluenza con il Danubio - si stanno rafforzando gli argini con centinaia di sacchi di sabbia.
In Bosnia interi paesi senza acqua potabile e cibo - In Bosnia un pericolo crescente è rappresentato dalle frane e smottamenti provocati dalle acque che si ritirano. Nonostante arrivino i soccorsi, nella gran parte delle zone alluvionate mancano cibo, acqua potabile e farmaci. Nei dintorni di Bijeljina, nel nord, per la piena della Sava sono stati evacuati diversi villaggi, per un totale di oltre 10mila persone. La situazione è molto critica anche a Brod e Bosanski Samac, mentre a Modrica sono arrivati soccorritori anche dalla vicina Croazia. A Banja Luka la piena del Vrbas ha travolto quattro ponti e centinaia di edifici sono sott'acqua.
Soccorsi anche dall'Italia - Alla gigantesca macchina dei soccorsi ha preso parte anche l'Italia, che si aggiunge a numerosi altri Paesi della regione e della Ue. Roma, attraverso la Cooperazione, ha disposto l'invio di mezzi per i soccorsi e aiuti umanitari per 200mila euro alla Serbia e 100mila dollari alla Bosnia. La Russia ha inviato finora tre aerei con squadre di soccorritori e generi alimentari e medicinali.