organizzazione decapitata

Beirut, i volti e i nomi dei comandanti militari di Hezbollah eliminati dai raid israeliani

Tra le vittime dell'attacco in Libano, oltre Nasrallah, anche il suo vice nella catena di comando militare Ibrahim Aqil. In salvo, invece, il suo delfino, che supervisiona gli affari politici

28 Set 2024 - 16:44

L'attacco a Beirut, effettuato da aerei da combattimento F-15 che hanno lanciato quattro missili penetranti, ha decapitato la catena di comando militare di Hezbollah. Nei raid, dunque, non è morto solo il leader dell'organizzazione Nasrallah. I missili penetranti sono giunti, infatti, fino al secondo piano interrato, dove si stava tenendo la riunione tra il capo delle forze militari di Hezbollah Ibrahim Aqil e un'altra ventina di comandanti del gruppo sciita legato all'Iran. Aqil era secondo, nell'organigramma della milizia, solo al leader Nasrallah; su di lui c'era una taglia di 7 milioni di euro. I missili penetranti hanno causato anche il crollo dell'edificio residenziale nel sobborgo di Beirut di al Jamus, roccaforte del partito di Dio. Sarebbe, invece, scampato all'attacco il delfino di Nasrallah, il cugino Hashem Safieddine, che supervisiona gli affari politici dell'organizzazione.

Beirut, i volti dei comandanti di Hezbollah eliminati dai raid israeliani

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Media: Saffiedine, numero due di Hezbollah, è scampato all'attacco

 L'uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha spostato i riflettori sull'uomo ampiamente considerato il suo erede, Hashem Safieddine, che, come scrive l'agenzia di stampa Reuters citando fonti a lui vicine, sarebbe scampato ai raid su Beirut.

In qualità di capo del consiglio esecutivo, Safieddine supervisiona gli affari politici di Hezbollah. Fa anche parte del Consiglio della Jihad, che gestisce le operazioni militari del gruppo. Cugino di Nasrallah, come lui è un religioso che indossa il turbante nero che denota la discendenza dal profeta Maometto. Il Dipartimento di Stato americano lo designò terrorista nel 2017. A giugno minacciò una grande escalation contro Israele dopo l'uccisione di un altro comandante di Hezbollah. "Lascia che il nemico si prepari a piangere e lamentarsi", disse al funerale.

Tutte le dichiarazioni pubbliche di Safieddine riflettono spesso la posizione militante di Hezbollah e il suo allineamento con la causa palestinese. In un recente evento a Dahiyeh, la roccaforte di Hezbollah distrutta nei raid su Beirut, dichiarò: "La nostra storia, le nostre armi e i nostri razzi sono con voi", in segno di solidarietà con i combattenti palestinesi.

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