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Barcellona: tre cadaveri nel covo di Alcanar, 120 bombole per gli attacchi

Due dei tre corpi sarebbero ricercati, secondo la polizia catalana, che ha parlato di legami della cellula terrorista con altri Paesi europei. Ancora in fuga il 22enne marocchino

Barcellona: tre cadaveri nel covo di Alcanar, 120 bombole per gli attacchi - foto 1
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Sono tre le persone morte nella casa di Alcanar, saltata in aria mercoledì, alla vigilia dell'attacco alla Rambla.

In quell'edificio i terroristi stavano preparando l'esplosivo per gli attentati a Barcellona. Il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapelo, ha detto che i resti di due dei cadaveri sono stati identificati e che è stato arrestato un uomo ferito. Inoltre nella casa sono state trovate 120 bombole di gas.

"Non sappiamo dove sia il killer della Rambla" - La polizia catalana ha poi fatto sapere che al momento le persone ricercate sono tre, "due delle quali quasi sicuramente sono morte ad Alcanar". "Non sappiamo - ha poi aggiunto il capo degli agenti - dove si trovi Younes Abouyaaquou (il 22enne sospettato di essere il killer della Rambla) e non siamo in grado di affermare con certezza se ci fosse lui alla guida del furgone che ha travolto la folla". Intensificati i controlli al valico di frontiera con la Francia.

Legami con altri Paesi europei - Gli inquirenti hanno detto anche che non possono al momento confermare che la Sagrada Familia fosse uno degli obiettivi dei terroristi, mentre di sicuro il progetto della cellula era di eseguire, con le bombole trovate nel covo, "uno o più attacchi a Barcellona". Inoltre, secondo le informazioni della polizia "la cellula aveva legami con alcuni Paesi europei, ma non possiamo dire quali".

Cellula terroristica neutralizzata - Il governo catalano ha poi dichiarato che la cellula terroristica di Barcellona e Cambrils è stata "neutralizzata" anche se uno degli aggressori rimane in fuga. "La capacità di questa cellula di agire è stata neutralizzata grazie all'opera della polizia", ha affermato il ministro dell'Interno regionale Joaquim Forn.

A Cambrils evitata una strage a coltellate - I cinque membri della cellula terroristica uccisi a Cambrils dai Mossos erano arrivati a bordo di una Audi A4 non per investire i passanti ma per ucciderne il maggior numero possibile a coltellate percorrendo tutto il lungomare, rivela El Pais citando fonti vicini alle indagini dirette dal magistrato Fernando Andreu che martedì interrogherà i quattro arrestati della cellula (12 i membri, di cui 5 morti, 4 arrestati e 3 in fuga, ma 2 forse morti ad Alcanar).

I cinque terroristi non sono riusciti perché interrotti al posto di blocco dei Mosso all'ingresso della città. Il loro obiettivo era colpire di sera perché a quell'ora sul lungomare ci sarebbero stati molti turisti. Saltando il posto di blocco, però, hanno destato i sospetti dei Mosso, che hanno inseguito l'auto, poi capovolta. I cinque hanno abbandonato il veicolo pugnalando i passanti (5 feriti, un morto) prima di essere a loro volta uccisi.

Attentati sono stati pianificati in Marocco - Intanto emerge che gli attentati in Catalogna sarebbero stati pianificati a Mrirt, nel Marocco centrale: diversi elementi della cellula erano nella cittadina a metà luglio e alcuni di loro, come Driss Oukabir, non sono rientrati prima del 13 agosto. Lo scrive El Confidential citando fonti dell'antiterrorismo. Nella cittadina marocchina sono nati Younes Abouyaaqoub, ancora ricercato, e Mohamed Hychami, entrambi appartenenti alla cellula.

Arrestato in Marocco un presunto complice di Moussa Oukabir - E proprio in Marocco sarebbe stato arrestato un presunto complice di Moussa Oukabir, il più giovane dei terroristi che ha partecipato agli attentati. Lo rivela il sito spagnolo Vozpopuli che cita fonti di polizia marocchina. La polizia marocchina ritiene che il giovane arrestato potrebbe essere il "contatto" di Moussa, a cui il giovanissimo terrorista avrebbe inviato denaro attraverso il phone-center di Ripoll, di proprietà di Salah el Karib arrestato e sospettato di far parte della cellula terroristica.

Imam abitò per mesi nella culla della jihad in Belgio - Per diversi mesi, dal gennaio del 2016 al marzo dello stesso anno, Abdelbaki Es Satty - l'imam considerato capo della cellula terroristica spagnola - risiedeva nella cittadina belga di Vilvoorde, considerata una delle culle del jihadismo europeo. Lo rivela Hans Bonte, sindaco della cittadina, a circa 12 chilometri da Bruxelles alla tv.

Uno dei jihadisti soggiornò a Zurigo nel 2016 - Almeno uno dei membri della cellula jihadista responsabile degli attentati in Catalogna, Youssef Aalla, ha soggiornato a Zurigo a fine 2016. Non è però possibile per il momento stabilire i motivi del soggiorno. Secondo il Tages-Anzeiger, che cita la polizia catalana, i sospetti che sono transitati dalla Svizzera sono due, entrambi giovani marocchini. L'altro sarebbe Mohamed Hychami, ucciso nell'attacco avvenuto a Cambrils. La Fedpol ha trovato traccia nei registri alberghieri solo per una delle due persone.

Due terroristi ripresi a un pedaggio una settimana prima degli attacchi - I due screenshot catturati dalle videocamere di un pedaggio vicino a Cambrils. Uno dei due veicoli potrebbe essere quello usato nella strage sulla Rambla.