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Attacco a Barcellona, messa in ricordo delle vittime alla Sagrada Familia

Caccia a Younes Abouyaaquou, ritenuto il killer della Rambla. Le ricerche si stanno concentrando attorno alle cittadine di Ripoll e di Manlleu, ma si mobilitano anche le forze dellʼordine francesi

Attacco a Barcellona, messa in ricordo delle vittime alla Sagrada Familia - foto 1
tgcom24

Messa solenne per la pace e per le vittime degli attentati di Barcellona e Cambrils alla basilica della Sagrada Familia.

Alla celebrazione c'erano tra gli altri il re Felipe VI, il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e il sindaco di Barcellona Ada Colau.

Ancora in fuga il killer della Rambla - Continua intanto la caccia a Younes Abouyaaqoub, ritenuto l'autista del furgone killer della Rambla. Decine e decine di posti di blocco sono stati innalzati nel nord-est della Catalogna: le ricerche si concentrano attorno alle cittadine di Ripoll e di Manlleu. Un appello a costituirsi gli è stato rivolto sabato sera da sua madre. "Voglio che tu ti costituisca, non voglio che tu uccida altre persone", "l'Islam non lo predica", ha detto la donna.

Anche la Francia sulle tracce del terrorista - Anche le forze dell'ordine francese sono alla ricerca di Abouyaaquoub. Il settimanale "Le Journal du Dimanche", citando una fonte anonima delle forze di sicurezza, dice che sono state messe in atto "tutte le misure" per dare la caccia al 22enne di origine marocchina. Al momento, non vi sono legami della cellula spagnola con la Francia. Tuttavia i servizi segreti francesi stanno controllando un numero di telefono francese trovato nella lista dei contatti di uno dei sospetti, senza che però ora si possa parlare di complicità.

Volevano colpire la Sagrada Familia - Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il "piano A" dei terroristi islamici era "far saltare in aria" la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con "enormi quantità di esplosivo" Tatp. Mercoledì notte qualcosa però è andato storto. Probabilmente il Tatp, noto per la sua alta instabilità, è stato manipolato male e il covo dei terroristi ad Alcanar è esploso. La cellula ha così dovuto rinunciare "all'enorme attentato" che pianificava e ripiegare su soluzioni più "artigianali", senza esplosivi, sulla Rambla e a Cambrils, spezzando 14 vite umane e facendo 134 feriti.

Il ruolo dell'imam di Ripoll - Nelle indagini è inoltre entrato come figura centrale un nuovo indagato, sospettato di aver svolto un ruolo chiave nelle stragi. E' Abdelbaki El Satty, l'imam di Ripoll, la cittadina dei Pirenei, da cui venivano quasi tutti i 12 presunti membri della cellula. La polizia ha perquisito il suo appartamento ma dell'uomo non c'è più traccia da martedì, quando ha detto al suo coinquilino che sarebbe partito per il Marocco per far visita alla moglie e ai figli. Gli inquirenti sospettano possa essere stato lui a indottrinare e dirigere i "baby-terroristi" marocchini di Ripoll e che possa essere uno dei due morti nell'esplosione del covo della banda mercoledì notte ad Alcanar.