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Sakineh,"inchiesta ancora in corso"

18 Nov 2010 - 10:21

L'inchiesta su Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione, è ancora in corso. A precisarlo è stato Mahmoud Ahmadinejad in persona. "Stiamo ancora indagando sul caso. Gli investigatori iraniani sono molto competenti e arriveranno alle giuste conclusioni", ha detto il presidente iraniano durante una visita a Baku, in Azerbagian. Frecciata agli Stati Uniti. "Negli Usa ci sono 53 donne condannate a morte".

A quanto pare, intanto, la famiglia del marito di Sakineh sarebbe intenzionata a perdonare la donna, che potrebbe così tornare libera: secondo la legge iraniana, infatti, se il colpevole di un reato ottiene il perdono può tornare libero. L'annuncio della svolta inaspettata è stato dato dal ministro degli Esteri, Franco Frattini: "L'impegno di tutti noi, il mio almeno, è chiarissimo - ha detto - ed è quello di salvare la vita di Sakineh attraverso un'azione diplomatica internazionale che riesca a convincere le autorità dell'Iran per la clemenza". Da parte sua, Teheran risponde "che ci sono i giudici, che un processo è in corso - prosegue il ministro degli Esteri -. Noi sappiamo che, alla fine, vi sarà una decisione del governo e delle autorità se eventualmente eseguire la condanna a morte o se, invece, come noi desideriamo fortemente, addirittura lasciare libera questa donna, non solo non condannarla a morte ma liberarla".

Della questione Frattini ha parlato "con il vice presidente dell'Iran, in visita qualche giorno fa a Roma. Abbiamo discusso di un fatto importantissimo della legge iraniana: e cioè che se c'è il perdono della famiglia della persona uccisa, che in questo caso è il marito di Sakineh (come è noto lei è accusata non solo di adulterio ma anche di aver ucciso il coniuge), potrebbe esserci proprio la liberazione dell'imputata. E pare che questo perdono ci sia o stia arrivando, in modo pieno".

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