Mercoledì 6 ottobre, allalba, nel centro della città cinese di Changsha, cera unarea edificabile destinata ad ospitare un albergo. Martedì 12 ottobre, al tramonto, nel centro della città cinese di Changsha non cera più larea edificabile: in compenso cera e cè un albergo, lArk Hotel. Sin troppo facile fare i conti: un team di lavoro dagli occhi a mandorla ha costruito in sei giorni un albergo di quindici piani. Non una stamberga da quattro soldi: si tratta di una struttura antisismica (capace di reggere una scossa fino al nono grado della scala Richter), isolata termicamente e acusticamente, dotata di ogni tipo di comfort, palestra e piscina comprese.
Se qualcuno avesse ancora qualche timido dubbio sulla produttività cinese questa storia forse potrebbe fugarlo. Sei giorni per costruire un albergo da venire i brividi se si pensa alle lungaggini di casa nostra, vincoli spesso arcaici contro la consegna in ritardo di edifici programmati da tempo.
A Changsha, cittadina della Cina meridionale, si sono organizzati per bene: lArk Hotel è un prefabbricato di alta qualità: gli "esterni" hanno fatto trovare in cantiere tutti "i pezzi" necessari alle squadre di assemblaggio che, rimboccate le maniche, non hanno fatto altro che saldare il tutto. Così lhotel ha preso forma e a una settimana dallinizio dei lavori ha preso anche vita, visto che era, di fatto, terminato.
Per chi dubitasse dellimpresa è stato realizzato anche un filmato postato nei giorni scorsi su YouTube: una telecamera fissa sul cantiere con il cronometro che scorre e il palazzo che viene su.
E dopo sei giorni e sei notti di lavoro per tutti è arrivato il - meritato - giorno di riposo.