mondo

Polmoni da fumatori per i trapianti

15 Nov 2010 - 08:25

Se l'alternativa è la morte e i donatori sani non ci sono, vale la pena di provare un trapianto usando gli organi di donatori ad alto rischio. E' quanto sta accadendo in Gran Bretagna, dove la mancanza di soggetti sani disponibili a donare i propri organi ha indotto i chirurghi ad usare per i trapianti i polmoni di fumatori accaniti, o altri organi di soggetti a rischio Hiv come prostitute o tossicodipendenti.

La decisione è stata presa dopo la crescita continua della lista delle persone in attesa di trapianti che da poco ha superato quota 8mila. Così, se aumenta la domanda, e l'offerta si fa sempre più rara, l'unica soluzione sembra essere quella di abbassare la qualità degli organi da trapiantare. Capita allora che una giovane di 28 anni, Lindsey Scott, ammalata di fibrosi cistica, muoia di polmonite cinque mesi dopo il trapianto di polmoni di un fumatore da 30 sigarette al giorno. La famiglia ha affermato che Lindsey non era stata informata dell'origine dell'organo da trapiantare, e che, se lo avesse saputo, mai avrebbe dato il consenso.

Ma non sono solo i polmoni in gioco. I sanitari non esitano a utilizzare organi di donatori di gruppi ad alto rischio Hiv (ad esempio tossicodipenti o prostitute), di persone molto anziane o obese. "In un mondo ideale - spiega James Neuberger, direttore medico associato nella sezione Sangue e trapianti del Sistema nazionale sanitario (Nhs) - è chiaro che sarebbe meglio avere i polmoni di un ventenne sano che non ha mai fumato. Ma è un lusso che non possiamo permetterci. Quello che bisogna dire è: meglio un polmone a rischio o nessun polmone?".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri