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G20:ripresa c'è, ma restano rischi

12 Nov 2010 - 07:59

"La ripresa globale continua ad avanzare ma i rischi di inversione permangono. Siamo decisi a fare di più". E' quanto sottolineano i Grandi del G20 nel comunicato finale del summit sudcoreano. "Serve un impegno di ciascun Paese per raggiungere una crescita forte, sostenibile, equilibrata", dicono i leader al termine del vertice. Al centro della ripresa ci deve essere soprattutto la creazione di posti di lavoro.

Il G20 lancia dunque "un piano di azione di Seul" per "assicurare un fermo impegno a cooperare", per "produrre un piano con impegni politici di ciascun Paese e raggiungere i tre obiettivi di una crescita forte, sostenibile, equilibrata".

Obama: "Crescita Usa sia motore per tutti"
''La cosa più importante per gli Usa è crescere. Noi siamo il mercato globale più importante, un motore per tutti i paesi''. Il presidente Usa Barack Obama, al G20 di Seul, ha toccato anche il tema finanza: ''Negli Usa abbiamo fatto una riforma della finanza dura: ci aspettiamo lo stesso senso di urgenza dagli altri Paesi del G20'', ha detto Obama in conferenza stampa. ''Abbiamo - ha aggiunto Obama - fissato nuovi standard, per esempio per i capitali delle banche. Perché i contribuenti non paghino i fallimenti delle banche''. A livello generale il leader Usa ha auspicato una "crescita bilanciata". "Ed è importante creare un meccanismo per incoraggiarla".

Nuovi posti di lavoro alla base della ripresa
La creazione di posti di lavoro deve essere messa al centro della ripresa: è questo l'impegno preso dai leader nella dichiarazione finale del vertice. "Riconosciamo l'importanza di fare fronte alle preoccupazioni più vulnerabili - si legge nel testo - e a questo fine siamo determinati a mettere i posti di lavoro come punto centrale della ripresa e fornire protezione sociale e lavoro dignitoso, oltre che ad assicurare una crescita accelerata nei Paesi a basso reddito".

Sì a nuove regole sulla finanza, i contribuenti non dovranno pagare mai più
Il G20 ha inoltre dato il via libera alle nuove regole sulle banche e la finanza messe a punto dal comitato di Basilea3 e dal Financial Stability Board (Fsb) presieduto dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi. I leader hanno ribadito la necessità che nessuna istituzione finanziaria "dovrebbe essere troppo grande per fallire e che il contribuente non dovrebbe sostenere i costi dei fallimenti". Il G20 ha quindi concordato che le banche "dovrebbero essere soggette a un processo sostenuto di programmazione internazionale obbligatoria di salvataggio e soluzione delle crisi".

Quanto al nuovo accordo di Basilea, nelle conclusioni si sottolinea come i nuovi standard di capitale e di liquidità delle banche aumentano "la robustezza del sistema bancario globale". "I nuovi standard ridurranno significativamente l'incentivo delle banche ad assumere rischi eccessivi, diminuiranno la probabilità e la gravità di crisi future e creeranno un sistema bancario che potrà meglio sopportare, senza sostegni straordinari dei governi - gli stress della magnitudine della recente crisi finanziaria".

I leader insistono poi sulla necessità di "una vigilanza più efficace", con "mandati più forti e non ambigui, indipendenza di operato, risorse sufficienti e tutti gli strumenti e i poteri necessari per identificare e affrontare i rischi in modo pro-attivo, anche con stress test condotti su base regolare".

Il G20 vigilerà su cambi e valute
E ancora, il G20 resterà "vigile" sugli "eccessi di volatilità delle valute" e ribadisce il no "alle svalutazioni competitive" sostenendo la "flessibilità dei tassi di cambio" per riflettere i "fondamentali economici". Sul fronte degli squilibri commerciali invece, si legge nel comunicato finale, si sottolinea il no al protezionismo e la necessità "di ridurre gli eccessi" a livelli "sostenibili". Il G20 affida al "Gruppo di lavoro sul framework, con il supporto tecnico dell'Fmi e altre organizzazioni internazionali", lo sviluppo di "linee guida indicative" da riferire ai ministri delle finanze e ai governatori centrali". Una prima verifica si farà a metà del 2011.

Draghi: "Bene progressi, ma siamo a metà strada"
''E' vero che sul fronte della riforma del sistema finanziario sono stati fatti grandi progressi e che l'industria dei servizi finanziari non è più quella di due anni fa, grazie ad uno sforzo senza precedenti di cooperazione internazionale. Ma è anche vero che siamo a metà strada, perché ora bisogna tradurre le nuove regole in leggi'': lo ha detto il presidente del Financial stability board (Fsb), il governatore di Bankitalia Mario Draghi, che si è detto ''orgoglioso'' dell'approvazione da parte del G20 delle raccomandazioni fatte dall'Fsb.

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