L'allarme sulla pandemia di influenza A/H1N1 è stato uno spreco di denaro pubblico e un ingiustificato allarmismo sui rischi corsi dai cittadini europei. E' l'impietoso giudizio del Comitato per la salute dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa in un rapporto approvato venerdì. Nel documento si critica duramente la gestione della pandemia da parte dell'Oms, ma anche delle agenzie dell'Ue e dei governi nazionali.
Nel documento, che verrà dibattuto dall'Assemblea alla fine di giugno, si sottolinea che ci sono ''prove schiaccianti che la pericolosità del H1N1 è stata enormemente gonfiata''. Il parlamentare britannico, Paul Flynn, relatore del rapporto, ha dichiarato che quella dell'H1N1 ''è stata una pandemia che non è mai avvenuta'' e ha descritto i programmi di vaccinazione come ''medicinali placebo su vasta scala''.
Nell'adottare il rapporto il Comitato ha evidenziato la grave mancanza di trasparenza nel processo che ha portato alla dichiarazione della pandemia. In particolare si punta il dito contro l'Oms e le agenzie Ue che non sono state pronte a dare ai parlamentari le informazioni che avrebbero potuto fugare i dubbi sul conflitto di interesse di alcuni esperti che collaborano con l'Oms e altre istituzione ma allo stesso tempo anche con le industrie farmaceutiche.
Organizzazione mondiale della sanità nel mirino del British Medical Journal
In un articolo sul tema della pandemia da virus A/H1N1: a parere degli autori, Fiona Godlee, direttore responsabile della rivista scientifica, e gli esperti del Bureau of Investigative Journalism britannico, gli scienziati-consulenti che nel 2004 hanno redatto la linee guida chiave dell'Oms, in cui si consiglia ai governi di fare scorta di farmaci in caso di pandemia influenzale, erano stati precedentemente pagati, per altri lavori, da alcune aziende farmaceutiche produttrici dei medicinali in questione. I tre scienziati avevano infatti svolto - o svolgevano - consulenze e ricerche per Roche e GlaxoSmithKline, produttori rispettivamente dei farmaci contro l'influenza A Tamiflu e Relenza.
Alcuni Paesi, come la Polonia, si sono rifiutati di acquistare vaccini e antivirali in grandi quantità quando l'Oms dichiarò la pandemia. Ma altri, come la Francia e la Gran Bretagna, si ritrovano oggi con ingenti scorte non utilizzate di questi prodotti e con contratti da rivedere con le aziende farmaceutiche. Soltanto il 20% dei prodotti acquistati durante l'emergenza pandemica dello scorso anno infatti sarebbero stati effettivamente utilizzati dagli Stati membri dell'Unione europea. Intanto, le industrie hanno tirato le loro somme e ottenuto grandi profitti: circa dieci miliardi di dollari solo per i vaccini. Data l'enormità dei costi pubblici e dei profitti privati originati dalla pandemia, sembra a questo punto importante assicurarsi che le decisioni dell'Oms non siano state guidate da interessi commerciali. I ricercatori coinvolti hanno confermato i fatti ma hanno anche sottolineato di non averli mai nascosti.