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Messico, rapito volontario italiano

28 Apr 2010 - 18:29

Un volontario italiano, David Casinori, è stato rapito in Messico, insieme ad altri colleghi dopo un sanguinoso agguato contro un convoglio umanitario a Oaxaca. Nell'attacco, avvenuto martedì, sono morte almeno cinque persone e altre 22 sono rimaste ferite. A rendere noto che si tratta di un rapimento è stato un esponente della ong messicana che ha organizzato il convoglio umanitario.

La missione degli operatori umanitari, giornalisti e maestri che facevano parte del gruppo era quello di portare cibo, vestiti e medicine al municipio indigeno di San Juan Copala, e verificare nel contempo la situazione di insicurezza e violenza nella quale vivono gli abitanti dell'area, in grande maggioranza di etnia Triqui.

Il gruppo era ormai vicino alla meta, quando un commando con una trentina di uomini incappucciati e armati con mitra AK-47 ha bloccato la strada ai sei veicoli del convoglio: nella sparatoria sono morti Tyri Antero Jaakkola, un finlandese di 25 anni giunto tre mesi prima a Oaxaca, e la messicana Alberta Carino, 35, della ong latinoamericana 'Cactus'. Si parla però di altre tre persone decedute.

Superato lo shock per l'attacco, nel quale i veicoli sono rimasti distrutti, molti dei volontari hanno cercato di salvarsi come potevano: alcuni di loro, a quanto pare, fuggendo tra le montagne e allontanandosi. Ma molti atlri sono invece stati portati via "iin fila" dagli aggressori, che secondo fonti concordanti sarebbero militanti dell'Unione benessere sociale della regione Triqui (Ubisort), gruppo paramilitare collegato al Pri (Partido revolucionario institucional), principale forza di opposizione del Messico, al potere ininterrottamente per 71 anni fino al 2000.

Sullo sfondo dell'attacco c'è infatti la situazione dei Triquis, circa 15 mila persone, una della sessantina di comunità indigene del Paese latinoamericano. L'Ubisort si  contrappone ad un altro movimento della regione, il Movimento unificatore della lotta Triqui (Mult-i): si tratta di due gruppi rivali, entrambi Triqui, che si combattono da anni su una serie di punti. Secondo fonti ufficiali, il bilancio nel 2009 di tale lotta intestina è stato di una trentina di omicidi.

La spaccatura tra i due gruppi sarebbe aumentata negli ultimi giorni a causa dell'avvicinarsi delle elezioni a Oaxaca, in programma il 4 luglio. Una delle ragioni di fondo della lotta fratricida nell'etnia è San Juan Copala, la cittadina dove era diretto il convoglio, che nel 2007 si è autodichiarata autonoma e che da ormai vent'anni è al centro dei conflitti inter-etnici: conflitti nei quali negli ultimi tempi si sono inseriti poi formazioni politiche nazionali.

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