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Polizia nell'ospedale di Emergency

13 Apr 2010 - 10:28

La polizia afghana è entrata nell'ospedale di Emergency a Lashkar-gah e ne detiene il controllo. Nessun operatore internazionale è operativo nella struttura. Lo si apprende dalla ong italiana. Sei operatori - cinque italiani ed un indiano - che ancora si trovavano a Lashkar-gah dopo l'arresto di Dell'Aira, Garatti e Pagani, sono stati trasferiti a Kabul e alloggeranno in un'abitazione di Emergency della capitale afghana.

Dal giorno dell'arresto dei tre italiani, questi sei operatori si trovavano nelle loro case e non erano più rientrati in ospedale. Si tratta di cinque italiani, di cui quattro donne, e un indiano che sono stati trasferiti presso le strutture di Emergency di Kabul. Alla base della decisione, presa dalla ong d'intesa con le autorità, vi sarebbero motivi di sicurezza. L'organizzazione sottolinea di non avere ancora notizie dei tre arrestati e di non sapere dove si trovano.

"Se volevano non farci più operare a Lashkar-Gan, l'obiettivo è stato raggiunto. Non abbiamo più notizie dell'ospedale. Siamo fermi alla presa in possesso delle autorità afgane di sabato scorso''. Lo ha detto Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency. "Non abbiamo la responsabilità della gestione dell'ospedale e non sappiamo cosa succede lì" sottolinea Bertani, riferendo che al personale internazionale della struttura "è stato impedito di entrare e di fare il proprio lavoro".

La procura di Roma apre un'inchiesta
La procura di Roma ha aperto un fascicolo intestato "atti relativi a", ossia senza ipotesi di reato ed indagati in merito al caso dei tre italiani di Emergency arrestati dai servizi segreti afghani nell'ospedale di Lashkar Gah in quanto sospettati di aver fatto parte di un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand.

Il fascicolo, al vaglio del procuratore aggiunto Pietro Saviotti, contiene per il momento alcune note dei carabinieri del Ros e la priorità rimane quella di accertare se siano fondate o meno le accuse ai tre operatori di Emergency. Il fascicolo processuale è stato aperto in base ad una norma che attribuisce alla procura di Roma l'esame di fatti penalmente rilevanti in cui siano coinvolti italiani in Afghanistan ed Iraq. Allo stato, fanno notare a piazzale Clodio, non sussisterebbero i presupposti per collegamenti della vicenda con i rapimenti dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo e del fotografo Gabriele Torsello

Frattini scrive a Karzai: "Accelerare le indagini"
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha preannunciato che l'inviato speciale Attilio Iannucci consegnerà una sua "lettera personale al presidente Karzai" per chiedere un'"accelerazione delle indagini" sui tre cooperanti italiani di Emergency arrestati sabato scorso. Frattini ha sottolineato che il governo italiano segue "questa fase investigativa attentamente": "Lo facciamo con il desiderio che si accelerino il più possibile le indagini affinché si abbia una definitiva valutazione da parte delle autorità inquirenti" della posizione dei nostri connazionali "con la presenza e l'assistenza del nostro personale".

Strada: "Anche gli arrestati a Kabul"
"Tutti i nostri operatori internazionali, sia i tre fermati che tutti gli altri, si trovano a Kabul". Lo ha detto il fondatore di Emergency, Gino Strada, sulla sorte dei tre cooperanti italiani arrestati a Lashkar-gah, nel sud dell'Afghanistan. "Sabato molta gente verrà in piazza per dare la propria solidarietà a Emergency", ha ggiunto Strada, parlando della manifestazione in programma a Roma. Lo slogan sarà "Io sto con Emergency".

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