Stati Uniti e Cina intendono lavorare insieme a nuove sanzioni contro l'Iran per il suo programma nucleare. "I cinesi sono pronti a lavorare con noi sulle sanzioni", ha detto il funzionario della Casa Bianca, Jeff Bader, dopo il colloquio tra il presidente Usa, Barack Obama, e il suo omologo cinese, Hu Jintao. Le consultazioni tra i due Paesi avverranno all'Onu. "Ci attendiamo risoluzioni entro la primavera" ha detto un altro funzionario Usa.
E' un primo risultato del Nuclear Security Summit in corso a Washington su iniziativa del presidente americano, in quello che appare come lo sforzo diplomatico più impegnativo della sua presidenza. Sul tavolo dei leader di 47 Paesi - il maggior vertice sul tema dal 1945 - la sicurezza e il terrorismo nucleare, alla ricerca di un terreno commune e una base di partenza per il lavoro degli anni a venire. Con la Cina si tratta di un atto di disgelo dopo la vicenda di Google.
Ucraina eliminerà scorte uranio entro il 2012
Un altro annuncio giunto alle prime battute dal vertice viene dalle autorità ucraine. Entro il 2012 l'Ucraina eliminerà le proprie scorte di uranio fortemente arricchito. Lo ha riferito il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs. La decisione "rappresenta un passo avanti storico", ha commentato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, da Washington, dopo l'incontro bilaterale con il presidente ucraino, Viktor Yanukovych. Quest'ultimo ha dichiarato che "una porzione significativa" dell'uranio verrà smantellata quest'anno.
Dopo la storica firma a Praga del nuovo trattato Start tra Russia e Stati Uniti, prosegue così lo sforzo in materia di sicurezza nucleare del presidente americano Barack Obama. Il principale obiettivo della due giorni voluta da Obama è trovare un terreno comune e fissare le linee guida che consentano di proseguire con le politiche di non proliferazione nucleare e di rispondere in modo deciso alla minaccia di terrorismo nucleare, che il presidente americano ha descritto come "il maggiore pericolo per la sicurezza nazionale", come ha ricordato nei giorni scorsi Ben Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale e per la comunicazione strategica.
"Il presidente vuole che entro quattro anni le scorte di uranio altamente arricchito in ogni parte del globo siano soggette a misure di sicurezza estremamente rigide. La maggior parte dei Paesi a livello globale hanno interesse a limitare la minaccia di terrorismo nucleare", ha detto Steven Pifer, esperto in materia della Brookings Institution.
Oltre al summit, si guarda anche agli incontri bilaterali che il presidente Obama ha organizzato a margine dei lavori ufficiali. Alcuni si sono tenuti sabato. Il primo, alla Blair House, con il primo ministro indiano Manmohan Singh. Tra i temi in discussione durante gli incontri una delle questioni centrali della politica estera di Obama, ovvero l'Iran e la necessità di sanzioni capaci di dissuadere Teheran dal proseguire con le proprie ambizioni nucleari. "E' una questione separata dall'agenda del summit, comunque gli Stati Uniti continuano a lavorare con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per fare pressione affinché l'Iran si attenga ai propri obblighi nell'ambito dei trattati di non proliferazione nucleare e Obama ne discuterà durante alcuni dei bilaterali", aveva detto Rhodes.