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Rivolta in Kirghizistan: 100 morti

07 Apr 2010 - 17:18

Cento morti e almeno 150 feriti. E' questo il tragico bilancio degli scontri in corso in Kirghizistan, stato dell'Asia centrale, secondo quanto riferito dall'opposizione. I manifestanti kirghisi hanno assaltato la sede del Parlamento nella capitale Bishkek. Il governo ha rassegnato le dimissioni: "Un colpo di Stato è in corso". Roza Otunbayeva, uno dei leader dell'opposizione, ha annunciato che guiderà un governo ad interim per sei mesi.

La protesta sta interessando gran parte del Paese. I ribelli avrebbero preso il controllo di almeno due città, Talas e Naryn. In altre località la folla ha preso d'assalto le sedi di rappresentanza del governo, prendendo in ostaggio i funzionari. La situazione più critica a Bishkek, dove i manifestanti hanno fatto irruzione nel parlamento e sono stati dati alle fiamme il ministero della Difesa e la sede della procura.

Secondo alcuni testimoni, le truppe avrebbero aperto il fuoco contro i manifestanti fuori dalla presidenza e della sede dei servizi di sicurezza kirghisi. Solo nella capitale i morti sarebbero più di cento. Il primo ministro Daniyar Usenov ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese.

Tra le vittime vi sarebbe anche il ministro dell'Interno del Kirghizistan, Moldomoussa Kongantiev, che secondo una fonte del ministero sarebbe stato ucciso a Talas, nel nord ovest del Paese. La notizia non ha però trovato nessuna conferma ufficiale ed è stata smentita dal sito Fergana.ru. "Kogantiev è grave - si legge -. E' stato picchiato con ferocia e non ha ricevuto alcuna assistenza medica". Nell'aggressione sarebbero stati coinvolti anche il vice premier del Paese e il governatore della regione.

Il presidente è fuggito su un aereo
Un funzionario dell'aeroporto della capitale del Kirghizistan ha riferito che il presidente Bakiev è fuggito da Bishkek a bordo di un piccolo aereo. Anche uno dei leader dell'opposizione, Temir Sariev, ha dichiarato che "Bakiev ha lasciato la sede del governo diretto verso una destinazione ignota".

Gli scontri sono cominciati martedì a Talas, con l'irruzione dei dimostranti nella sede del governo regionale e il sequestro del governatore, poi liberato. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Kurmanbek Bakiev. A scatenare la protesta sono stati gli aumenti dei prezzi del carburante in un contesto di forte corruzione del governo, e la rabbia popolare è cresciuta con l'arresto di dieci leader dell'opposizione, fra cui l'ex primo ministro e candidato presidenziale Almazbek Atambayak.

"In corso negoziati col governo"
Temir Sariev ha anche dichiarato alla radio indipendente Azattyk che sono in corso negoziati con il governo di Bishkek e di aver partecipato a un colloquio con il primo ministro, Daniar Ussenov.

Otunbayeva: "Io a capo di governo ad interim"
Roza Otunbayeva
, uno dei leader dell'opposizione ed ex ministro degli Esteri, ha dichiarato di essere stata nominata a capo di un governo provvisorio ad interim di sei mesi. "Il governo è fatto e io ne sono a capo - ha affermato - resterà in carica per sei mesi e in questo periodo prepareremo una nuova costituzione e creeremo le condizioni per nuove elezioni libere e eque". Otunbayeva ha poi detto di non sapere dove si trovi il presidente Kurmanbek Basiev. "In ogni caso deve dimettersi".

Gli Usa e l'Onu invocano la calma
La Casa Bianca si è detta preoccupata per la situazione in Khirgizstan e ha rivolto un appello alla calma alle parti. "Seguiamo la situazione da vicino. Siamo preoccupati dalle notizie delle violenze e dei saccheggi e facciamo appello a tutte le parti perché evitino la violenza e esercitino moderazione", ha detto il portavoce della sicurezza nazionale Mike Hammer. Dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon arriva un appello "al dialogo per tornare ad una situazione di calma e evitare altro spargimento di sangue".

Il Kazakistan chiude la frontiera
La polizia di frontiera del Kirghizistan ha annunciato la chiusura del confine con il Kazakistan su richiesta delle autorità di questo Paese. Lo ha dichiarato all'agenzia Reuters un portavoce del servizio, Dzhoodar Isakonov. Secondo il diplomatico, ail provvedimento resterà in vigore fino a quando "la situazione politica e sociale in K in Kirghizistan" lo richiederà.

Sospesi tutti i voli Usa da base Manas
Tutti i voli militari americani dalla base militare di Manas, in Kirghizistan, sono stati sospesi. Lo ha reso noto un responsabile della stessa base Usa, precisando che le autorità hanno deciso di chiudere l'aeroporto dopo i violenti scontri di queste ore tra polizia e manifestanti.

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