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Pedofilia,"Papa ritardò punizione"

03 Apr 2010 - 08:20

Scoppia nel sabato di Pasqua l'ennesimo caso pedofilia che investe il Vaticano. Secondo i media, la Chiesa Cattolica avrebbe aspettato oltre dieci anni per sconsacrare nel 2004 un prete americano dell'Arizona riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori, nonostante sin dai primi anni Novanta un vescovo avesse segnalato il caso a Benedetto XVI, all'epoca dei fatti cardinale e capo della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Per l'agenzia di stampa Associated Press un tribunale ecclesiastico nel 1990 accertò che nel 1978 il sacerdote Michael Teta aveva abusato di due bambini di 7 e 9 anni che preparavano la Prima omunione, dopo il suo arrivo nella diocesi di Tucson, in Arizona. Il cardinale Ratzinger, informato della vicenda, l'8 giugno del 1992 scrisse al vescovo Moreno assicurandogli che si sarebbe occupato del caso. Il prete fu rimosso dal suo incarico da Moreno, ma affinché fosse sconsacrato era necessario l'intervento del Vaticano.

Il 28 aprile del 1997 il vescovo Moreno scrisse nuovamente al cardinale Ratzinger chiedendogli di intervenire nel caso, ma solo nel 2004 Teta fu sconsacrato. I documenti sulla vicenda sono stati forniti all'Ap dall'avvocato delle due vittime degli abusi.

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