Almeno 18 bambini sono nati ciechi negli ultimi tre mesi in un distretto dello Stato indiano di Bihar. Si tratta di una vicenda dai contorni misteriosi, che le autorità attribuiscono, ma senza certezze, all'alto livello di arsenico presente nell'acqua utilizzata dalle famiglie. Il locale ministro della Sanità, Nand Kishore Yadav, dice comunque che "non esiste una risposta definitiva a quanto sta accadendo".
Tutta la stampa italiana sta discutendo con preoccupazione dell'inspiegabile fenomeno che sta colpendo la popolazione del territorio indiano. Il ministro ha indicato che contatti sono in corso con i principali istituti oftalmologici pediatrici indiani e anche "con esperti negli Stati Uniti, da cui speriamo di avere una risposta convincente per quanto sta accadendo".
Da qualche tempo, nei villaggi di Bihiya, Sahpur e Barehara, nelle famiglie stanno nascendo neonati privi della vista, e questo fatto sta evidentemente gettando nella disperazione le famiglie.
In attesa di indicazioni concrete, il governo locale sembra propendere per spiegare l'accaduto con l'inquinamento dell'acqua potabile con arsenico, o metalli come piombo. Ma un medico del distretto civile, K.K. Labh, ritiene che "se così fosse, la patologia dovrebbe colpire anche la popolazione che vive vicino al fiume, e così non è".
"Per me - conclude - non è da escludere la responsabilità delle radiazioni elettromagnetiche dei ripetitori di telefonia cellulare".