Iraq, stessa pena per Alì il chimico
Il tribunale speciale di Baghdad ha condannato l'ex vice premier iracheno Tareq Aziz a 15 anni di carcere. Nell'ambito dello stesso processo, i giudici hanno comminato 15 anni di carcere anche Ali Hassan al Majid, detto Alì il chimico. Condannati a morte invece i due fratellastri del defunto ex presidente iracheno Saddam Hussein.
Quindici anni di carcere. E' questa la sentenza emessa dalla Corte penale suprema di Baghdad contro l'ex vice premier iracheno, Traeq Aziz, ritenuto responsabile in un processo che lo vedeva coinvolto nell'uccisione di quarantina di uomini d'affari messi a morte nel 1992. I commercianti sono stati giustiziati dopo un processo sommario in cui erano stati accusati di aver speculato sull'impennata dei prezzi dei generi di prima necessità causato nel marcato iracheno dall'imposizione delle sanzioni internazionali da parte dell'Onu all'Iraq per l'invasione del Kuwait nel 1990. La Corte ha condannato alla stessa pena di Aziz il cugino di Saddam Husseim, Ali al Majid, meglio conosciuto come 'Alì il chimico' per avere gasato i curdi.
Pena di morte invece per i due fratellastri di Saddam Hussein, Wadban e Ibrahim al Hassan rispettivamente ministro degli Interni e capo dei servizi di sicurezza (all'epoca dei fatti) per il ruolo svolto nella sentenza di morte emessa da un tribunale speciale dell'ex regime contro 40 commercianti accusati di avare recato danno all'economia nazionale durante gli anni dell'embrago ecomonico imposto dall'Onu contro l'Iraq per l'invasione del Kuwait. Il 2 marzo scorso, l'ex ministro degli Esteri, alzando la mano destra in segno di saluto verso i giudici, ha commentato con l'unica parola 'grazie' la decisione del Tribunale che lo aveva assolto.