Appello all'Onu dopo l'incriminazione
La Cina "si augura" che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu chieda alla Corte internazionale di Giustizia di "sospendere il processo" contro il presidente sudanese Omar al Bashir. Lo ha affermato il ministero degli Esteri cinese in una nota diffusa sul suo sito web. La Cina, si è appreso, è "dispiaciuta e preoccupata" per la decisione della Corte internazionale di Giustizia di emettere un mandato di cattura per il presidente sudanese.
"Auspichiamo che il Consiglio di sicurezza dell'Onu rispetti e ascolti l'Unione Africana, la Lega Araba e il Movimento dei Paesi non Allineati - continua il ministro degli Esteri - e chieda alla Corte penale internazionale di sospendere le udienze di questo caso".
"Vogliono tornare a colonizzarci, ma noi non ci fermeremo e risponderemo aumentando i programmi e gli investimenti per rafforzare il progresso e lo sviluppo del Paese". Lo ha affermato il presidente sudanese nel corso di una riunione del Consiglio dei ministri.
Al Bashir ha commentato con parole dure la decisione della Corte penale internazionale. "Il loro obiettivo è quello di tornare a colonizzarci con questo mandato della Corte penale internazionale - ha affermato -. Non risponderemo a questi tentativi di ostacolare gli sforzi di pace in Sudan, ma collaboreremo con responsabilità. Questo mandato di cattura non ha come obiettivo solo il Sudan, ma tutti i Paesi che respingono la politica dei complotti". Intanto, sono in corso nuove imponenti manifestazioni a Khartoum a sostegno del presidente sudanese.
Ong espulse
Nel suo discorso, dai toni molto forti, a una folla di migliaia di sudanesi, il presidente ha parlato anche dell'espulsione di dieci organizzazioni straniere che operano in Sudan, annunciata mercoledì sera. "Hanno agito contro il Sudan e per questo le abbiamo mandate via. Ci sono molte parti che hanno approfittato della guerra in Darfur. Due miliardi di dollari sono stati spesi per le organizzazioni internazionali sul posto, che hanno perciò interesse a tenere in piedi il conflitto". I soldi, ha detto Bashir, sono andati a Luis Moreno Ocampo, il procuratore generale della Corte penale internazionale che ha chiesto la sua incriminazione, e ai suoi alleati.