Leader Sudan per crimini in Darfur
La Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) ha spiccato un mandato di arresto contro il presidente sudanese Omar al Bashir. Si tratta del primo capo di Stato ad essere incriminato dalla Cpi. Al Bashir è accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel Darfur ma non di genocidio. Il Sudan ha accusato la Cpi di "neocolonialismo", mentre a Khartoum un migliaio di persone sono scese in strada a sostegno del presidente.
Mentre la folla ha inziato a radunarsi in piazza nella capitale sudanese per protestare contro la sentenza che incrimina Bashir, il consigliere presidenziale, Mustafa Osman Ismail, ha accusato la Corte penale internazionale di aver agito nell'ambito di un piano di "neocolonialismo". Ismail ha affermato che il suo governo non è sorpreso dalla decisione: "Non vogliono che il Sudan si stabilizzi".
La corte - ha spiegato il portavoce del Cpi, Laurence Blairon, all'Aja - ha spiccato il mandato di arresto per cinque capi di accusa per crimini contro l'umanità e due per crimini di guerra, tra cui omicidio, sterminio, trasferimenti forzati, tortura e stupro. Mentre il Cpi ha prosciolto Bashir dall'accusa di genocidio per mancanza di prove. Il procuratore capo della Corte, Luis Moreno Ocampo, intende far processare Bashir dinanzi al tribunale internazionale per i massacri nella regione sudanese, iniziati nel 2003 e che hanno causato circa 300.000 morti e 2,5 milioni di sfollati.
Espluse 5 organizzazioni internazionali
Come reazione al caso Bashir, il governo di Khartoum ha espulso cinque organizzazioni straniere con l'accusa di aver cooperato con la Cpi. In un primo momento si era parlato di 10 ong, ma poi il numero è stato ridimensionato. A quanto si è appreso si tratterebbe di Medicins sans frontieres Spain, Msf Olanda, Action contre la faim(francese), Mercy Corp (americana) e Chf International (ex Canadian Hunger Foundation). Non ci sarebbero organizzazioni italiane tra le cinque espulse. Tali notizie, circolate negli ambienti delle ong che operano in Sudan, devono ancora essere verificate con fonti ufficiali. In Sudan operano varie organizzazioni non governative italiane, specie nel sud. In Darfur ne sono attive attualmente quattro: Intersos si occupa di problemi dei profughi e degli sfollati, Copi e Cosv di acqua e sanità, Emergency ha appena
finito di realizzare un ospedale pediatrico.