Iraq, processo al via per giornalista
Si è aperto a Baghdad il processo a carico di Munthazer al-Zaidi, il 38enne giornalista televisivo iracheno che - il 14 dicembre - tirò entrambe le scarpe contro l'ex presidente americano George W. Bush, in missione di commiato nel Paese arabo. Zaidi, che da allora è sempre rimasto in carcere, dovrà rispondere dell'imputazione di "aggressione a un capo di Stato straniero in visita". Il processo è stato subito aggiornato al 12 marzo.
Munthazer al-Zaidi, che rischia fino a 15 anni di carcere, nella sua difesa si appellerà alla "libertà di espressione" per giustificare il suo gesto. Il giornalista dell'emittente televisiva al Baghdadiya sarà giudicato dalla corte penale centrale irachena, competente per i casi di terrorismo e situata nella pluriprotetta "Zona Verde". L'uomo, dopo l'episodio, fu esaltato in tutto il mondo arabo per il suo gesto. "Esigiamo l'annullamento della procedura e la sua assoluzione", ha dichiarato Dhiaa al Saadi, che guida il team difensivo del giovane, composto da venticinque avvocati. "Non faceva che protestare contro l'occupazione", ha aggiunto.
Il 14 dicembre 2008, durante una conferenza stampa congiunta di George W. Bush e del primo ministro iracheno Nouri al Maliki, il cronista si era alzato di scatto, aveva gridato "è il bacio di addio, specie di cane" e in seguito aveva lanciato le sue scarpe contro Bush, senza colpirlo. Secondo l' articolo 223 del codice penale iracheno, questo gesto potrebbero costargli dai cinque ai quindici anni di carcere se fosse presa in considerazione l'accusa "di aggressione palese". Ma il tribunale può ritenere che si tratti soltanto di un "tentativo di aggressione", punita con a cinque anni di prigione. Per Saadi, il gesto del giornalista non può essere paragonato a un tentato omicidio, "visto che una scarpa non è uno strumento per uccidere. Voleva solo insultarlo".