Si vota per il nuovo governo
Seggi aperti in Israele per le elezioni anticipate del nuovo governo. Si preannuncia un duello serrato tra Benjamin Netanyahu (Likud) e Tzipi Livni (Kadima). Si vota fino alle 22:00. Elevatissime le misure di sicurezza. Prevista anche la chiusura dei valichi con i territori palestinesi fino a mercoledì mattina. Alle urne sono chiamati quasi 5,3 milioni di cittadini aventi diritto al voto su oltre 7,3 milioni di abitanti.
Appelli al boicottaggio potrebbero ridurre sotto il 50% la partecipazione degli arabo-israeliani (circa un milione e mezzo di persone), tra i quali resta forte la protesta per le vittime civili dell'operazione militare Piombo Fuso, condotta nelle settimane scorse nella Striscia di Gaza, e l'irritazione per l'accusa di slealtà e le minacce di revoca della cittadinanza ricevute in campagna elettorale dall'estrema destra.
In lizza ci sono 32 partiti. I sondaggi attribuiscono i favori del pronostico al Likud (destra nazionalista, oggi all'opposizione) dell'ex premier Benyamin "Bibi" Netanyahu, che non sembra tuttavia al riparo da una possibile rimonta di Kadima (centro-destra), guidato dall'attuale ministro degli Esteri, Tzipi Livni, prima candidata premier donna d'Israele dai tempi di Golda Meir.
Alle loro spalle viene dato in ascesa Israel Beitenu, il partito dell'ultradestra laica e anti-araba dell'ex sovietico Avigdor Lieberman, che appare in grado addirittura di superare per il terzo posto il Partito laburista (centro-sinistra) di un altro ex premier, Ehud Barak. Quinto è indicato lo Shas (destra confessionale sefardita), più lontano il Meretz (sinistra sionista liberal), rafforzato di ben poco secondo le previsioni dalla fusione col movimento pacifista degli scrittori Grossman, Oz e Yehoshua.
Alta affluenza alle urne
Continua il trend verso un'affluenza alle urne più alta del previsto. Secondo i dati ufficiali, alle 16 aveva votato il 41,9% degli aventi diritto, rispetto al 39% del 2006. Le elezioni di tre anni fa si distinsero per la più bassa affluenza della storia israeliana, il 63,5%. Dato l'alto numero d'indecisi segnalato dai sondaggi e i numerosi segnali di una tendenza all'astensionismo fra gli arabo-israeliani, si riteneva che l'affluenza sarebbe rimasta bassa.
Stop a giornalisti arabi
Giornalisti arabo-israeliani si sono visti vietare l'ingresso ad una manifestazione elettorale dell'Yisrael Beitenou, il partito d ultradestra di Avigdor Lieberman. L'episodio, avvenuto domenica sera, viene riportato dal quotidiano Haaretz. All'ingresso del convegno, malgrado la tessera stampa, i due sono stati bloccati con il pretesto che non avevano l'invito. Altri giornalisti ebrei e stranieri sono entrati senza problemi e senza invito.