Gaza, lo riferisce ministro egiziano
L'Egitto conta di arrivare a un accordo fra Hamas e Israele per la tregua nella Striscia di Gaza e la riapertura dei valichi "nei prossimi giorni". Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri egiziano. "Ci sono dei segnali positivi perché si arrivi nei prossimi giorni a un'intesa sulla tregua e la riapertura parziale dei valichi" ha detto Zaki. Una delegazione del movimento islamico palestinese ha già incontrato le autorità egiziane.
La tregua, secondo quanto si è appreso, avrebbe una durata di un anno e mezzo, rinnovabile, e riguarderebbe solo la striscia di Gaza e non la Cisgiordania. Il soldato israeliano Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas dal giugno 2006, sarebbe scambiato con centinaia di palestinesi detenuti in Israele. I valichi di Gaza sarebbero aperti al transito di merci, con un transito quotidiano di almeno 600 camion (tre volte quello attuale). Il valico di Rafah, fra Gaza ed Egitto, sarebbe riaperto e sorvegliato da osservatori stranieri e da rappresentanti dell'Autorità nazionale palestinese. In Israele non trova finora conferma la notizia pubblicata da un giornale arabo secondo cui nello scambio di prigionieri sarebbe incluso anche il leader di al-Fatah in Cisgiordania Marwan Barghuti, che sconta l'ergastolo in Israele per aver ispirato attentati terroristici. Sabato il premier Ehud Olmert ha convocato una consultazione straordinaria con i ministri Tzipi Livni (esteri) ed Ehud Barak (difesa) per esaminare le ultime proposte sulla tregua e sullo scambio di prigionieri inoltrate dai mediatori egiziani. La sensazione della stampa è che progressi siano stati compiuti ma che resti ancora determinante l'atteggiamento dei dirigenti di Hamas a Damasco, che in passato hanno mostrato una rigidità superiore a quella dei leader di Hamas di Gaza.