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Iran,Bush vuole ufficio diplomatico

Presidente Usa studia la possibilità

24 Giu 2008 - 07:52

L'amministrazione Bush sta studiando la possibilità di aprire un avamposto diplomatico in Iran, compiendo uno spettacolare ritorno degli Stati Uniti nella repubblica islamica trenta anni dopo l'assalto degli studenti religiosi, i pasdaran, contro l'ambasciata americana a Teheran e la rottura delle relazioni diplomatiche che ne è seguita. La struttura potrebbe rilasciare i visti e servirebbe da centro di diffusione della cultura americana. 

Una provocatoria ed astuta mossa dell'amministrazione Bush che, prima del suo commiato, vuol assestare un duro colpo politico e diplomatico al nemico di Teheran. Tutto questo mentre giungono immediate le reazioni del regime iraniano alle nuove sanzioni varate dall'Unione europea a carico della Repubblica Islamica, ritorsione contro il persistente rifiuto di porre fine al suo controverso programma nucleare.

Le misure punitive sono state bollate come "illegittime" e "contraddittorie" dal ministero degli Esteri di Teheran, che ha accusato i Ventisette di seguire una linea "a due facce", imponendo le sanzioni a pochi giorni dalla presentazione all'Iran di un nuovo pacchetto di proposte, soprattutto incentivi alternativi all'arricchimento dell'uranio per la produzione di energia atomica.

Javier Solana, alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune dell'Ue, aveva sottoposto il 14 giugno ad Ahmadinejad un'offerta di collaborazione ad ampio raggio, in cambio della sospensione delle attività in campo nucleare; Solana si era mosso per conto del cosiddetto '5+1', vale a dire i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania.

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