Risultati: 53,4% contro, 46,6 a favore
Il "no" ha vinto il referendum irlandese sul Trattato di Lisbona: 53,4% dei voti contro il 46,6 del "sì". Per il "no" hanno votato in 862.415, per il "sì" 752.451. L'affluenza e' stata del 51,26% degli aventi diritto. I dati sono stati resi noti dalla tv pubblica Rte. Da Bruxelles il presidente della commissione Ue, il portoghese Manuel Barroso, dice: "Bisogna andare avanti con le ratifiche del Trattato".
Dopo la bocciatura al referendum in Irlanda, il Trattato di Lisbona non potrà entrare in vigore come previsto il primo gennaio del 2009. Barroso, commentando l'esito del referendum, ha aggiunto: "Il Trattato è ancora vivo, non è morto. C'è una responsabilità congiunta di tutti i Paesi per fare fronte alla situazione". Anche presidenza slovena di turno della Ue si rammarica profondamente per il risultato negativo del referendum irlandese.
Per Barroso il processo di ratifica è costituito da 27 processi nazionali, 18 Stati membri hanno già approvato il Trattato e la Commissione europea ritiene che le ratifiche pendenti debbano continuare secondo lo scandenzario previsto. Nel prossimo vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma il 19 e 20 giugno a Bruxelles, sarà necessario discutere della questione anche ascoltando il parere delle autorità irlandesi.
Anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha espresso grande preoccuapzione per l'esito del referendum irlandese, ma ha auspicato che il processo di integrazione europeo non si fermi. "La strada dell'integrazione europea non può fermarsi, a partire dall'azione politica che i Parlamenti nazionali, con le ratifiche, potrebbero simbolicamente esprimere - ha detto Frattini -. La dobbiamo riprendere lavorando insieme, da subito, evitando però accelerazioni unilaterali, che non gioverebbero né al progresso dell'Europa né
all'obiettivo di un forte rilancio della nostra azione comune".