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Menti dell'11/9 invocano martirio

Guantanamo, i 5 vogliono pena capitale

06 Giu 2008 - 08:44

Dopo Khalid Sheikh Mohammed, considerato il cervello degli attacchi dell'11 Settembre, anche gli altri quattro imputati incarcerati a Guantanamo per la strage alle Torri Gemelle e al Pentagono hanno chiesto di non essere difesi e di essere uccisi, per trasformarsi automaticamente in martiri. Nell'aula di Camp Justice, approntata a Cuba per i processi ai terroristi, Mohammed ha cantato e invocato la protezione di Allah, poi ha attaccato gli Usa.

I cinque imputati sono incriminati per la morte di 2.973 persone e rischiano la pena capitale. Tutti hanno rinunciato all'assistenza dei legali scelti del Pentagono, sostenendo di riconoscere ed accettare soltanto la sharia, la legge islamica. Di fronte al giudice che lo ha esaminato, il colonnello dei Marines Ralph Kohlmann, Mohammed non ha avuto alcun ripensamento sulla strage dell'11 settembre e non ha mostrato alcun timore nei confronti della Corte. "Il mio unico scudo è Allah l'altissimo - ha detto -. Sono pronto a diventare un martire".

Pakistano e stratega degli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, Mohammed si è presentato in aula con un look alla Bin Laden accusando gli Stati Uniti e dichiarandosi pronto a morire per Allah da condannato a morte. Una posizione condivisa anche dagli altri quattro jihadisti, che, senza timori ed esitazioni, hanno seguito la "linea difensiva" tracciata dal loro leader. Tra risate e gesti di sfida, i cinque spesso sono apparsi disinteressati alla procedura in corso. Davanti al giudice, Mohammed si è comportato da leader, rivolgendosi più ripetutamente agli altri quattro imputati, Ramzi Binalshibh, Mustafa Ahmed al Hawsawi, Ali Abd al Aziz Ali, Walid bin Attash.

L'udienza preliminare a Guantanamo è una tappa decisiva in vista delle "commissioni militari", i processi speciali disegnati dal Pentagono e ancora mai celebrati. Al termine della prima parte del procedimento, verrà fissata la data del processo, che l'amministrazioen Bush vorrebbe celebrare a settembre. Su tutta la procedura giudiziaria pende però un'imminente sentenza della Corte Suprema, che potrebbe bocciare Guantanamo come incostituzionale. A lungo termine, inoltre, la prigione nella base militare a Cuba sembra avere poco futuro. Entrambi i candidati alla Casa Bianca, John McCain e Barack Obama, infatti, intendono chiuderla.

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