La centrale nucleare riparte martedì 10
Allarme rientrato nella centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, dopo l'incidente di mercoledì. "La situazione è sotto controllo", ha detto un portavoce della Commissione europea. Martedì 10 giugno l'impianto riprenderà a funzionare. Tuttavia, resterà "sorvegliato" dalle strutture preposte a gestire le emergenze. Anche il ministro degli Interni sloveno, Dragutin Mate ha confermato che l'incidente "non ha posto alcun tipo di problema".
Bruxelles già mercoledì sera aveva assicurato che nessuna fuga radioattiva si era verificata e che tutte le procedure in caso di incidente erano state correttamente messe in atto dalle autorità slovene. Mate, a Lussemburgo per il consiglio Ue affari interni, ha aggiunto: "Le ultime informazioni che ho ricevuto stamattina dicono che non c'è alcun problema e che non si è verificato alcun inquinamento dell'ambiente circostante la centrale nucleare. Tutto va bene e la situazione è sotto controllo". Mate ha quindi spiegato come il reattore al centro dell'incidente "è stato fermato solo per ragioni precauzionali".
Ente atomoco sloveno: "L'allarme a Ue è stato un errore"
L'ente atomico sloveno ha ammesso di avere compiuto un errore nel dare l'allarme all'Ue sull'incidente. L'autorità lo ha "classificato troppo presto come molto pericoloso" nel notificarlo al sistema di allarme europeo Ecurie, ha detto il direttore dell'ufficio sloveno per la protezione atomica, Tkavc, all'agenzia tedesca Dpa a Lubjana. E' stata una "reazione affrettata", ha spiegato, dovuta alla singolarità del problema.
Croazia: "Nessun aumento di radioattività"
In Croazia non è stato registrato alcun aumento dei livelli di radioattività dopo l'incidente avvenuto nella centrale slovena di Krsko. Lo ha detto Ivo Valcic, membro dell'istituto croato per la sicurezza nucleare. "La situazione non è allarmante", ha aggiunto Valcic.
Prestigiacomo: "Politica nucleare Italia non cambia"
L'incidente in Slovenia "non cambia minimamente la politica del nostro Paese" in materia di energia nucleare. La ha affermato il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Secondo quanto riferito dalla Commissione europea e dalle autorità slovene, l'incidente sarebbe nato da una perdita di liquido dal sistema di raffreddamento principale. La centrale di Krsko è di proprietà della compagnia Nek, una joint venture sloveno-croata. Produce il 20% del fabbisogno energetico di Lubiana e il 15% di quello di Zagabria.