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Prime nozze gay per la Grecia

Laconico rifiuto di magistrati e Chiesa

03 Giu 2008 - 16:50

Il sindaco dell'isola greca di Tilos ha sposato due coppie omosessuali, nonostante il monito della magistratura e il secco no della Chiesa ortodossa. Si tratta delle prime nozze gay celebrate in Grecia. Il primo cittadino si sarebbe servito di un vuoto legislativo presente nella Costituzione, che tecnicamente non vieta a due persone dello stesso sesso di sposarsi. Il movimento omosessuale non esclude il ricorso alla Corte europea dei diritti umani.

Il portavoce del movimento, Grigori Valianatos, ha parlato di una nuova alba per la Grecia, paese che non solo non permette il matrimonio tra individui dello stesso sesso, ma che non autorizza neanche le unioni civili. Il procuratore di Rodi, da cui dipende anche l'isola dove martedì si sono svolte le nozze gay, ha aperto un'inchiesta per verificare che il sindaco non abbia violato la legge celebrando le unioni. Il capo della Corte Suprema greca, Sanidas, ha dichiarato che il matrimonio tra omosessuali viola l'articolo 21 della Costituzione, che protegge la famiglia.

Il sindaco socialista di Tiros, Anastassios Aliferis, ha intanto ottenuto l'appoggio dei giovani socialisti greci e dell'estrema sinistra Syriza. Persino il sindaco di Atene, esponente del partito di centrodestra ND, Grigori Kaklamanis, ha espresso implicitamente il suo appoggio al collega, affermando che è "responsabilità dei legislatori far sì che la Costituzione e le leggi siano chiare".

In molte località della Grecia, intanto, fervono i preparativi per le celebrazioni di altre nozze gay.

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