mondo

Usa, scandalo carceri galleggianti

Presunti terroristi su navi galere

03 Giu 2008 - 06:51

Gli Stati Uniti smentiscono di aver allestito una serie di navi come "prigioni galleggianti" per ospitarvi presunti terroristi. L'accusa, dell'organizzazione umanitaria Reprieve, era stata raccolta dal quotidiano britannico The Guardian. Il comandante di marina Jeffrey Gordon, un portavoce del Pentagono, ha detto che "le uniche strutture di detenzione del ministero della Difesa americano si trovano in Iraq, Afghanistan e a Guantanamo".

Gordon ha però ammesso che alcuni prigionieri sono stati trattenuti provvisoriamente a bordo delle navi Bataan e Peleliu fra il 2001 e il 2002. Fra questi l'americano John Walker Lindh,catturato in Afghanistan mentre combatteva a fianco dei talebani.In tutto, ha detto Gordon, meno di una decina di prigionieri hanno subìto questa specie di detenzione provvisoria.

Tuttavia la ong Reprieve ribatte che, oltre alla Bataan e la Peleliu, sarebbero state utilizzate come prigioni altre 15 unità non identificate che avrebbero operato nei pressi della base angloamericana di Diego Garcia. Si tratta di una base dove, per stessa ammissione del governo britannico, erano atterrati almeno due apparecchi utilizzati dalla Cia per le operazioni di "extraordinary renditions". Si tratta di una pratica che, secondo Reprieve, è continuata anche dopo il 2006, quando la casa Bianca la dichiarò conclusa.

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