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Nobel: "Africani meno intelligenti"

Gb, polemiche per frasi di James Watson

17 Ott 2007 - 14:55

Gli africani e i neri americani? Sono meno intelligenti degli occidentali. La sconcertante dichiarazione è stata pronunciata da James Watson, premio Nobel 1962 per gli studi sul dna. Lo studioso è arrivato in Gran Bretagna per una serie di conferenze ed è subito esplosa la polemica. Protestano la Commissione per i diritti umani, che ha appena sostituito quella per l'eguaglianza razziale, e i parlamentari laburisti.

Secondo quanto denuncia l'Independent, Watson avrebbe affermato di essere pessimista sul futuro dell'Africa perchè ''tutte le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che la loro intelligenza (degli africani) sia uguale alla nostra quando tutti i test svolti dicono il contrario''. Secondo lo scienziato, i geni responsabili della creazione di diversi livelli di intelligenza negli esseri umani verranno individuati entro un decennio. C'è il desiderio naturale di vedere tutti gli esseri umani come eguali, avrebbe proseguito, ''ma la gente che deve trattare con dipendenti neri sa che non è vero''. Watson, 79 anni, che insegna negli Usa, deve tenere  una serie di conferenze in Gran Bretagna, con tappa anche al Museo delle Scienze di Londra. 

La Commissione per i diritti umani ha fatto sapere che sta esaminando le dichiarazioni di Watson ''nella loro interezza''. Proteste anche da parlamentari laburisti, che chiedono una risposta ferma della comunità scientifica a queste affermazioni. Watson, in un libro in uscita intitolato 'Avoid boring people: Lessons from a Life in Science' (Evitare la gente noiosa: lezioni da una vita nella Scienza) afferma tra l'altro: ''Non c'è alcuna ragione che ci spinga a predire che le capacità intellettuali di genti separate geograficamente nella loro evoluzione si siano evolute in maniera identica. Il nostro desiderio di vedere la forza della ragione come un'eredità universale dell'umanità non è sufficiente a renderla tale''.