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Bombe spaziali per il Pentagono

Nuova arma allo studio negli Usa

16 Mar 2005 - 19:27

Il Pentagono sta studiando una capsula spaziale suborbitale in grado di far cadere bombe convenzionali di grande potenza in qualsiasi parte del mondo. Nel giro di un paio di ore, secondo quando emerso,  le bombe americane potranno raggiungere qualsiasi bersaglio ovunque sul nostro pianeta. Il programma, denominato "Falcon" prevede la messa a punto entro i prossimi cinque anni di una capsula spaziale speciale.

La capsula sarà completamente automatica e in grado di trasportare a cinque volte la velocità del suono bombe fino a 500 kg o anche strumenti elettronici di spionaggio che saranno trasportati direttamente verso il bersaglio da un Cav (Common Aero Vehicle), un velivolo senza pilota. La capsula, a differenza d un missile, sarà in grado di tornare alla base dopo avere sganciato il suo carico. "Questo sistema ci darà la possibilità incredibile di fornire ai combattenti una capacità globale per raggiungere qualsiasi bersaglio ad alto valore", ha spiegato al Congresso americano il generale Lance Lord, responsabile del Comando Spaziale dell'Air Force Usa. 

Il nuovo veicolo Cav offrirà ai generali americani, almeno sulla carta, un altro vantaggio: l'esplosione dell'ordigno potrà essere bloccata fino all'ultimo momento. Il sistema consentirà al Pentagono di essere sempre più indipendente dall'uso di basi in Paesi stranieri o di basi avanzate vicine al bersaglio. Le recenti operazioni americane in Afghanistan e Iraq hanno messo in evidenza la dipendenza sempre più stretta del Pentagono dai sistemi spaziali: il 60 per cento delle comunicazioni della guerra in Iraq è avvenuto attraverso i satelliti, che hanno anche contribuito ad indirizzare gli ordigni verso i bersagli. I satelliti sono inoltre usati per fornire direttamente dagli Stati Uniti informazioni di intelligence alle truppe impegnate in prima linea.