Fermato mentre lasciava l'Italia
Rabei Osman "Mohamed", l'egiziano 33enne fermato con un provvedimento urgente a Milano e considerato la mente della strage dell'11 marzo a Madrid era pronto al martirio. Nelle intercettazioni effettuate a carico dell'egiziano, più volte fa riferimento alla volontà di immolarsi per Allah. Era quasi un'ossessione per Rabei Osman, afferma un investigatore. L'uomo è stato arrestato quando stava lasciando l'Italia. Con lui c'era anche un'altra persona.
L'uomo fermato insieme all'egiziano ha detto di essere pakistano ma è possibile che abbia mentito. L'operazione decisa a tarda ora viene considerata dai magistrati e dagli uomini della polizia giudiziaria di Milano "di notevole importanza". I fermi rientrano in una indagine partita nelle settimane scorse e che ha visto coinvolte, oltre all'Italia, la Spagna e il Belgio, dove si stanno concludendo analoghe operazioni giudiziarie. A carico dell'egiziano vi sono, allo stato, numerosissime intercettazioni dalle quali emergono "riferimenti molto significativi". Nessuno, né i magistrati milanesi coinvolti nell'inchiesta né il procuratore aggiunto Armando Spataro e il sostituto procuratore Maurizio Romanelli, né gli agenti della Digos, vogliono dire nulla di più sul contenuto delle parole registrate. Ma stavano preparando nuovi attentati? "No comment" si limitano a dire gli inquirenti. "Riteniamo - ha aggiunto il pm Romanelli - che non stessero preparando nulla in Italia anche se c'erano segnali non tranquillizzanti" né per il nostro paese né per altri paesi europei. Tutto quel che si sa, allo stato, e che i due si stavano allontanando diretti, probabilmente, in Belgio. E ancora, dagli elementi raccolti fino ad oggi dagli investigatori non emergerebbero contatti tra l'egiziano e altri personaggi islamici già coinvolti in inchieste sul terrorismo internazionale. Nel corso delle cinque perquisizioni disposte nella notte non sono state trovate né armi né esplosivi, ma materiale propagandistico. I due sono stati fermati nei pressi dell'appartamento che occupavano in via Chiasserini, in zona Bovisa un quartiere periferico del capoluogo lombardo. Ma prima di abitare li' l'egiziano aveva vissuto in altri appartamenti. Ora il provvedimento di fermo disposto nei suoi confronti, come in quelli del suo compagno saranno valutati dal giudice per le indagini preliminari che, nel caso, ne disporrà l'arresto. Sulla testa di Rabei Osman già grava un provvedimento di cattura internazionale che il giudice istruttore di Madrid ha disposto nelle settimane scorse nell'ambito dell'indagine sulla strage dell'11 marzo.