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Il Papa in Svizzera 20 anni dopo

"Busso ai vostri cuori"

05 Giu 2004 - 13:15

"Per la terza volta" in Svizzera, "crocevia di idiomi e di culture per incontrare un popolo di antiche tradizioni e aperto alla modernità". Queste le prime parole del Papa in occasione del suo arrivo all'aereoporto militare di Payerne, dov'è statp accolto dal presidente del Consiglio federale elvetico Joseph Deiss. "Mi permetto di bussare idealmente - ha detto - al cuore di ognuno di voi, entrando nelle vostre case e nei luoghi dove vivete".

Apparso piuttosto affaticato, respirando a tratti a fatica mentre pronunciava il discorso passando dal tedesco al francese all'italiano, il Papa ha spiegato personalmente cosa lo spinga a continuare stoicamente a viaggiare malgrado le limitazioni, nei movimenti e nell'eloquio, legate al Parkinson: "E' il dovere di annunciare il Vangelo di Cristo a spingermi sui sentieri del mondo, per riproporlo agli uomini e alle donne del terzo millennio, in particolare alle nuove generazioni. Cristo - ha detto - è il redentore dell'uomo. Chi crede in lui e lo segue diventa costruttore della civiltà dell'amore e della pace".

Il Papa ha ringraziato quanti hanno preparato il suo soggiorno e si è rivolto "con deferenza anche ai cristiani delle altre confessioni e a tutte le persone di buona volontà operanti nel Paese". Ma il suo pensiero è soprattutto rivolto ai giovani, lo "scopo" del suo pellegrinaggio: "Li incontrerò questa sera nella Bern Arena e sarà festa per loro ed anche per me".

In occasione della visita del Papa, la prima in Svizzera dopo esattamente 20 anni, il governo elvetico ha annunciato la normalizzazione dei rapporti diplomatici annunciando la nomina di un ambasciatore Hansrudolf Hoffmann quale ambasciatore "straordinario e plenipotenziario" presso la Santa sede.

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