E la Croce Rossa arriva a Najaf
Ancora un attacco dei ribelli contri i lagunari italiani a Nassiriya. E' accaduto la scorsa notte durante uno dei soliti giri di ronda dei nostri soldati. Almeno tre miliziani hanno sparato contro la pattuglia che non ha risposto al fuoco: nessuno è rimasto ferito. Intanto un convoglio umanitario della Croce Rossa italiana è giunto a Najaf con il commissario della Cri, Maurizio Scelli. Un segnale importante per la vicenda dei tre ostaggi italiani.
La collaborazione con la componente sciita della popolazione locale conferma infatti il rispetto e l'impegno della Cri per tutti gli iracheni ed è avvalorata dalla presenza assieme a Scelli di alcuni dignitari sciiti. Tre sono i convogli della Croce Rossa italiana che sono entrati nella città di Najaf portando generi di vario tipo. L'organizzazione porta in Iraq viveri, acqua e medicinali.
La stessa operazione di collaborazione con la gente locale era avvenuta con la polazione sunnita in occasione dei precedenti convogli diretti a Falluja. La spedizione di Najaf è la quinta della Cri in Iraq: quattro quelli precedenti effettuati a Falluja. Il programma prevede il rientro in giornata a Baghdad, dove l'organizzazione italiana di volontariato continua a gestire l'ospedale Medical City.
I miliziani tornano a sparare contro gli italiani: illesi i nostri soldati
Nella notte tra martedì a mercoledì tre miliziani sospetti hanno aperto il fuoco contro i lagunari italiani che in quel momento stavano svolgendo una normale attività di controllo. Fortunatamente nessuno dei nostri soldati è rimasto ferito. L'episodio è avvenuto alle ore 00.40 locali (le 22.40 italiane), quando una pattuglia della Task Force Serenissima ha individuato tre uomini "sospetti" all'interno di una piccola casa a nord di Nassiriya.
I tre miliziani, quando si sono accorti di essere controllati, hanno abbandonato i fucile con le munizioni e si sono allontanati precipitosamente su un'auto bianca da cui hanno esploso alcuni colpi contro la pattuglia dei lagunari. Nel corso del loro intervento, secondo quanto riferito dal nostro contingente, i militari italiani non hanno risposto al fuoco "a causa dell'incerta provenienza del tiro ostile".