Usa: "Soffocherà nel sangue le rivolte"
Nel caso di una invasione americana in Iraq, i piani di Saddam Hussein prevederebbero attacchi contro il proprio popolo. Lo sostiene il Pentagono, per il quale sarà il generale noto come "Alì il chimico" a soffocare con la forza qualunque accenno di rivolta interno, per dare poi la colpa alla forza di invasione americana. Gli Usa starebbero comunicando direttamente con ufficiali iracheni per dissuaderli dall'eseguire gli ordini del Raìs.
Il Pentagono è in contatto con i comendanti iracheni non più solo grazie al volantinaggio aereo sulle postazioni, ma direttamente via e-mail private, con messaggi che danno, tra l'altro, le istruzioni per arrendersi. Donald Rumsfeld ha spiegato che fino ad ora si sono usati metodi molto riservati, ma che da ora in avanti riceveranno messaggi sempre più chiari su "come comportarsi per far capire inequivocabilmente che il loro atteggiamento non è minaccioso". Più preoccupanti le notizie, secondo il Pentagono sempre più credibili, secondo le quali Saddam starebbe pianificando vere e proprie stragi di iracheni che avrebbero il doppio scopo di soffocare le rivolte e darne poi la colpa alle forze d'invasione americane, mettendo così in cattiva luce gli Usa per l'uccisione di innocenti. Rumsfeld ha detto che Saddam sta pianificando azioni di cannoneggiamento di civili con armi chimiche, come fece nel 1988, quando morirono 100mila curdi nel Nord dell'Iraq. "Il suo regime potrebbe pianificare di usare armi di distruzione di massa contro i propri cittadini e in seguito attribuire la strage alle forze della coalizione", ha detto.