Tredici morti e otto feriti. Città blindata per ore fino all'uccisione del 34enne Aaron Alexis
Giornata di paura lunedì a Washington per la sparatoria nel quartier generale della Marina nella Navy Yard. Il sindaco della città, Vincent Gray, ha confermato che "i morti sono 13 e i feriti 8, ma che il bilancio non è ancora definitivo". Il cecchino, che dopo aver seminato il terrore è stato ucciso, era un ex militare della Marina: il 34enne Aaron Alexys. Ed era stato congedato perché, scrivono i media Usa, era affetto da "Post-traumatic stress disorder".
Alexys, che è stato ucciso dalle forze dell'ordine durante la sparatoria, era già stato protagonista di episodi violenti. Si era trasferito a Washington dal Texas per lavorare con un contratto a tempo determinato alla Navy Yard come consulente nel settore tecnologico fino al congedo. Aveva anche partecipato attivamente per ruoli a servizio della nazione dopo l'11/9. Per questo era stato decorato con la medaglia "Global War on Terrorism Service" e quella del "National Defense Service", due onorificenze piuttosto comuni. Probabilmente lunedì è entrato con una vecchia carta identificativa, o forse con una rubata. Discordante anche la versione sul luogo dove Alexys si trovasse. Alcuni testimoni hanno raccontato di spari dal quarto piano di un palazzo. Di certo non, assicura il governo federale, non era con un complice.
Alexys sentiva le voci - L'autore della strage avvenuta ieri al Navy Yard di Washington soffriva di "seri disturbi mentali": lo rivelano alcuni funzionari ai media statunitensi. Secondo quanto riportato, Aaron Alexis soffriva di paranoie e "sentiva voci" nella sua testa. Inoltre, era stato recentemente in cura per questi problemi. Anche i familiari dell'uomo hanno confermato agli investigatori che Alexis era in cura per i suoi disturbi mentali.
Città blindata -Washington lunedì ha vissuto una giornata da città blindata. Non solo è stata isolata la zona della sparatoria, con la chiusura di strade, ponti e scuole. La sicurezza intorno a tutti principali edifici pubblici è stata rafforzata, dalla Casa Bianca, a Capitol Hill, al Pentagono. Proprio come se potesse esserci il rischio di un attacco alle istituzioni. In tutte le basi militari della regione, poi, sono state attivate le procedure di massima allerta.
Anche lo scalo aereo Ronald Reagan è rimasto per circa un'ora paralizzato, con tutti i voli sospesi. Una situazione che - ammettono alcuni commentatori - non si vedeva dall'11 settembre del 2001. Una data 'celebrata' dall'attuale leader di al Qaida, al Zawhairi, in un messaggio audio diffuso in occasione del dodicesimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle. Messaggio in cui si incita ad attaccare l'America sul suo territorio. Non potendosi sbilanciare sul movente e sulla matrice della sparatoria, il presidente Barack Obama si è limitato a parlare di "atto di codardia".
Il Naval Yard è una struttura che alcuni esperti definiscono "il cuore pulsante della Marina Usa", che si occupa di progettare, costruire, acquistare e mantenere navi, sottomarini e sistemi di combattimento, e in cui lavorano oltre 3.000 persone. E' il più grande dei cinque centri dello stesso tipo di cui dispone la Us Navy, ed ha un budget annuale di 30 miliardi di dollari, un quarto dell'intero budget della Marina. Nel perimetro del complesso ci sono anche gli alloggi dell'ammiraglio Jonathan Greenert, Capo delle Operazioni Navali, che è stato immediatamente evacuato e accolto al Pentagono.
Testimone: spari dall'alto - Secondo il racconto di un testimone, un uomo ha aperto il fuoco con una pistola e con un fucile d'assalto. Ha sparato dal quarto piano dell'edificio sulla gente che in quel momento affollava la sottostante caffetteria. Altri due testimoni hanno riferito alla Cnn che, mentre fuggivano lungo un corridoio si sono trovati davanti un uomo armato che ha iniziato a sparare contro di loro, "senza dire una parola", e ha colpito il muro alle loro spalle. "Era un uomo di colore, alto", ha detto uno dei due, precisando che era vestito di nero. Un portavoce del Pentagono ha affermato che tutte le basi militari della regione hanno adottato misure per rafforzare la sicurezza, cosi' come il Pentagono stesso.